La variante Delta rimane una grande incognita. Le certezze sono poche: sembra più contagiosa delle precedenti, ma con un tasso di ospedalizzazione molto minore (soprattutto nei vaccinati) perché i contagiati manifestano in prevalenza sintomi lievi, come raffreddore, tosse, irritazione alle vie respiratorie e mal di testa.
La certezza, però, è che la Delta (ex Indiana) si appresta a diventare dominante come era già accaduto con la cosiddetta variante Inglese. Nel Regno Unito è già così, ma anche in Italia i numeri si stanno espandendo velocemente. A confermarlo è stata ieri anche la vicepresidente di Regione Lombardia Letizia Moratti.
“Visto il suo grado di contagiosità – ha detto Moratti – è prevedibile che tra due o quattro settimane la variante Delta possa diventare quella prevalente anche in Lombardia. La Regione ha ben presente che la possibilità di nuove varianti possa rappresentare una variabile importantissima in futuro, e che possa influenzare non solo l’andamento epidemiologico ma anche l’efficacia della campagna vaccinale. Che continuerà in maniera insistente: se servirà, andremo a cercare casa per casa gli over 60 che non si sono ancora vaccinati, e cercheremo di convincerli”.
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