di Sara Ferrari – Nell’articolo precedente è stato dato spazio ad Horse Angels, l’associazione nazionale che nasce per la tutela dei cavalli e che oggi ha ampliato il suo operato verso gli animali e l’ambiente. In maniera sintetica, partendo dall’ambito originario d’intervento di questa Odv, Horse Angels offre i consigli su cosa fare se si vedono cavalli trascurati, abbandonati, maltrattati.
Quando si avvistano cavalli in sofferenza, ovviamente si vorrebbe aiutare. Ma come? Sarebbe bello che bastasse una telefonata per risolvere la situazione, vuoi ai carabinieri, alla municipale, ai veterinari delle ATS o agli enti preposti ai controlli sugli animali (guardie ecozoofile). Purtroppo, spesso non è così. Oltretutto, se per ignoranza ci si sbaglia a muovere, si rischia di far peggio. Per essere il più possibile utili è importante capire i limiti della normativa attuale sulla tutela equina.
“L’abbandono di animali è un reato, per la precisione reato comune, commesso da chi abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività e da chi detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze. L’elemento soggettivo del reato è la colpa.
Dunque ritroviamo due tipologie di comportamento considerato penalmente punibile:
In entrambi i casi la pena prevista è quella dell’arresto fino ad un anno o dell’ammenda da 1.000 a 10.000 euro.
Il nostro ordinamento giuridico prevede e punisce l’abbandono degli animali con l’applicazione dell‘articolo 727 del Codice Penale e oggi la tutela risulta rafforzata grazie all’inserimento della legge 189/2004 che ha introdotto i delitti di uccisione di animali, di organizzazione di spettacoli o manifestazioni che provochino sevizie per gli stessi e di organizzazione di combattimenti (articolo 544 bis, quater, quinquies – studiocataldi.it)”
La negligenza, l’abuso e / o l’abbandono sono considerati crudeltà perché, come esseri senzienti, gli animali sono dotati di una propria sensibilità e sono in grado di percepire il dolore che può derivare dall’abbandono e dalla mancanza di adeguate attenzioni, tale per cui l’abbandono di un animale è equiparato addirittura all’abbandono di incapace.
Precisato il principio legale accade però alcune volte che non sia certo il risultato ottenuto con una segnalazione. In riferimento all’aspetto degli equini, secondo l’esperienza riportata da Horse Angels, anche a seguito di esposto, di sopralluogo da parte di un ufficiale, non necessariamente segue il sequestro con rimozione dei cavalli e l’arresto del proprietario. Per quanto riguarda l’arresto si tratta di una evenienza veramente singolare che si verifica solo a seguito di un processo che termina con la colpevolezza dell’allevatore, dove siano rasentate delle aggravanti particolari, e la cui sentenza passi in giudicato.
In particolare, se a seguito di un sopralluogo l’allevatore (proprietario, detentore) ad esempio viene valutato fallace, quello che succede è che l’autorità territoriale preposta, cioè la Ats veterinaria, muova delle prescrizioni e, se è il caso, delle sanzioni.
Perché il proprietario può appellarsi contro la misura. I casi possono trascinarsi attraverso i tribunali per anni e questo può comportare situazione di stallo e incertezza per i cavalli stessi, che qualcuno nel frattempo deve mantenere fino a quando il procedimento giudiziario non giungerà alla sua conclusione. Dovessero questi essere affidati ad associazioni o privati per il mantenimento fino alla fine del processo è consuetudine, ormai dai tempi di crisi, che non sia erogato alcun rimborso di giustizia per il loro mantenimento. E se fossero invece affidati all’indagato potrebbero continuare a vivere nella negligenza, nell’abuso o maltrattamento cui erano sottoposti prima del sequestro. Dovesse poi, al termine dell’iter giudiziario, vincere l’imputato può richiedere la restituzione dei cavalli e i danni.
Infine, ci sono casi in cui la crudeltà verso gli animali è una violazione di tipo amministrativo, piuttosto che penale. Infatti la trascuratezza e la negligenza che non comportano il rischio di morte immediato del cavallo è più probabile che siano recepite come violazioni amministrative e che diano luogo a una prescrizione (cioè è definito un lasso di tempo per migliorare la gestione) per evitare le sanzioni (multe).
Il team di Horse angels sostiene che purtroppo la soluzione per l’abuso, la negligenza e il maltrattamento di cavalli in Italia non è semplice con le attuali normative. Si può fare gruppo con coloro che vogliono cambiare le regole e impegnarsi nella sensibilizzazione per prevenire i casi. La determinazione e costanza insieme alla conoscenza del modo migliore di agire possono premiare e far ottenere un miglioramento delle condizioni di gestione degli animali che si vogliono soccorrere.
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