Sembra arrivata finalmente ad una conclusione la vicenda che ruota attorno alla villetta di via Verginella, a Brescia, divenuta famosa – del caso si sono occupata anche le tv nazionali – per essere stata occupata abusivamente da un inquilino per due anni.
Oggi l’abitazione torna nella piena disponibilità dei legittimi proprietari, una coppia di fidanzati. Ad annunciarlo con una nota stampa il comune di Brescia, che spiega: «Le disposizioni del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, le conseguenti pressioni di Comune, Prefettura e Forze dell’ordine hanno convinto, con il concorso dei suoi legali, l’occupante a lasciare la casa.»
Per due anni l’uomo si sarebbe impossessato dell’appartamento in una palazzina a Mompiano (avrebbe pagato solo due mensilità in passato), impedendo di fatto alla coppia di fidanzati di avvicinarsi a quella che era la loro casa e soprattutto rendendo impossibile uno sfratto. Più volte i proprietari della villetta si sarebbero rivolti alle forze dell’ordine per denunciare minacce e una situazione di pericolo non più sostenibile.
«Da oggi – chiarisce il comune – il soggetto trova ospitalità in una struttura di accoglienza per adulti, individuata dai Servizi Sociali del Comune di Brescia. Per questa comparteciperà alle spese secondo i criteri applicati agli ospiti dei servizi residenziali, all’interno di un percorso per il reinserimento sociale, lavorativo ed abitativo. Si chiude una fase nella quale più volte i Servizi Sociali hanno proposto questa soluzione all’interessato, che l’ha sempre respinta, nonostante i ripetuti interventi della stessa Polizia Locale. Trova così soluzione una situazione di tensione, unica nella realtà cittadina, che nulla ha a che fare con la cosiddetta “morosità incolpevole”, vale a dire con le conseguenze economiche e sociali della crisi. Questa difficile esperienza dimostra che il concorso dei diversi servizi e delle diverse istituzioni è in grado di sciogliere nodi fatti di illegalità e di prepotenza, che causano sofferenza pesante a chi ne è vittima. Il Comune ribadisce la massima attenzione per portare a compimento l’impegno esercitato in questi mesi da operatori sociali e dalla Polizia Locale».
Al caso è stata dedicata una pagina Facebook chiamata La casa fantasma: storia di come ci hanno rubato casa nostra.
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