“Non è una barzelletta, anche se lo sembra”. Con queste parole la deputata bresciana Simona Bordonali ha commentato l’emendamento sulla specificità di genere proposto dal Partito democratico – e approvato dalla maggioranza – durante l’ultimo consiglio comunale.
Durante la discussione sul regolamento per il funzionamento delle consulte comunali, infatti, il Pd ha proposto di inserire nelle disposizioni generali che “la declinazione al maschile dei termini utilizzati (segretario, cittadino) rappresenta una semplificazione comunicativa, mentre nel merito si considera sempre la persona nella sua peculiarità e specificità di genere”.
Un testo all’insegna del politically correct, ma che suona decisamente curioso perché per certi versi esplicita ciò che dovrebbe essere ovvio. Il maschile, infatti, come insegna la lingua italiana, viene già comunemente utilizzato – salvo rare eccezioni – come forma generica (si parla di “maschile inclusivo”).
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