L’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, con una nota, scende in capo per dire no alla costruzione del nuovo forno crematorio di Quinzano d’Oglio
Un impianto che, a regime, dovrebbe bruciare ogni anno 2.400 cadaveri all’anno e per questo – secondo l’associazione animalista – rischia di creare “problemi enormi alle culture biologiche della zona e alla produzione di latte di alta qualità”, ma anche di avere “ripercussioni sulla salute della popolazione della zona, oltre a realizzare il deturpamento di una cittadina che sorge nel bel mezzo di due importanti parchi, e quindi zona a vocazione naturistica”.
“Abbiamo dato oggi la nostra adesione come associazione al ricorso al Tar contro la realizzazione del forno crematorio per le salme umane di cui è prevista la realizzazione a Quinzano – si legge in una nota Aidaa – riteniamo che innanzitutto che si debba tutelare la salute di quella gente, ma anche la qualità dell’ambiente a vocazione naturalistica oltre che l’agricoltura biologica che da quelle parti è un vero e proprio fiore all’occhiello per questo invitiamo anche le altre associazioni ambientaliste ad aderire”.