“Parroco rimuove il crocefisso. Io non ho più parole…”. A scriverlo è – in un post pubblicato sulla sua pagina ufficiale di Facebook – il presidente del Consiglio comunale di Desenzano Rino Polloni (Lega). Con tanto di link a una “notizia” – falsa – dal titolo: “Gesù non era bianco: don Enrico rimuove il crocifisso”.
Un messaggio che non è passato inosservato visto che la pagina del rappresentante delle istituzioni desenzanese conta oltre 22milla seguaci e il post ha raccolto – nel momento in cui scriviamo – 78 Mi piace e 18 condivisioni, oltre che diverse decine di commenti (di cui, però, diversi critici verso Polloni).
Peccato che – come chiaro a molti, ma non a tutti – il link citato da Polloni sia quello al fantomatico Comune-parodia di Bugliano: ormai noto account satirico di Facebook che pubblica news inverosimili da un piccolo Comune di fantasia dell’Emilia, in perenne contesa tra nostalgie veterocomuniste di governo e nuove rappresentanze leghiste d’opposizione. E forse sarebbe bastato osservare l’url dell’articolo (https://comunedibugliano.home.blog/, non proprio un sito istituzionale…) oppure leggerlo per accorgersi del chiaro intento ironico… Ai lettori il giudizio.
“Questa mattina – si legge nell’articolo del finto Comune di Bugliano – Don Enrico, il parroco di Bugliano, ha ordinato la rimozione del crocifisso di Gesù che si trovava esposto dietro l’altare. “Sappiamo ormai per certo che Gesù era palestinese, perciò aveva la carnagione scura. Il Gesù raffigurato in tutte le chiese cristiane del mondo è falso: Gesù non era bianco e non aveva nemmeno gli addominali scolpiti.” – con queste parole Don Enrico ha motivato la rimozione del crocifisso in legno dell’artista buglianese del XVII sec. Artemio Puppasedani. “Ho già ordinato un nuovo crocifisso con un Gesù dalla pelle color Pantone 7566 C, molto più simile alla realtà che non urterà la sensibilità del movimento Black Live Matter & affini.”
Di certo Polloni continua a far discutere e a dividere la comunità desenzanese. Dopo le prese di posizione sul 5g (su cui si è rischiata la crisi di governo) e sui vaccini contro il Coronavirus, infatti, nel Comune gardesano si parla ancora di lui.
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