E’ polemica, nella frazione Duomo di Rovato, per le messe trasmesse via altoparlante. Tutto è iniziato dalle lamentele di alcuni residenti della zona, disturbati dai messaggi diffusi ad alto volume, e da un messaggio pubblicato da una utente nel gruppo Facebook Sei di Rovato se.
“Che io sappia – si legge – le chiese sono state riaperte e pertanto i fedeli interessati alla frequentazione vi possono accedere liberamente… giusto? Allora mi chiedo perché al Duomo ogni tre per due tutta la comunità deve sorbirsi prediche, canti e messe trasmesse all’altoparlante …. Non a tutti fa piacere ! Ed inoltre la libertà di ognuno finisce dove inizia quella degli altri”.
Parole che hanno suscitato reazioni opposte e a cui don Leonardo Ferraglio – sacerdote che gestisce la piccola comunità di circa mille anime – ha risposto in maniera piuttosto piccata, evocando perfino il fatto che il fastidio di alcuni sia dovuto al fatto che “hanno girato le spalle al signore”. “Non sono un santo – si legge – ma credetemi cerco in ogni modo di fare bene il mio dovere. Perseguitare un parroco non serve a niente. Mi scuso se ho disturbato ma ciò che ho fatto, ed é oggetto di critica, (ammissibile) l’ ho fatto solo per far sentire la mia vicinanza a tutti perché chiusi in casa a motivo del coronavirus. Pensavo di fare bene rivolgendomi ai cristiani cattolici anche in questo modo. Mi sono dimenticato che tanti che pur avendo ricevuto il battesimo la cresima e magari Sposati in chiesa hanno girato le spalle al Signore. E sono molti. Forse il suono delle campane e la voce del parroco dagli altoparlanti da fastidio perché si ascoltano altre voci che non sono la voce di Dio, con tutto il rispetto! Inoltre le campane a Duomo di Rovato suonano dal quarto secolo dopo Cristo…… adesso c’è chi le vuol far tacere”.
Ma non solo: “Io sono un povero prete di campagna e cerco di agire per per il bene dei miei parrocchiani – ha aggiunto in una sua replica nel dibattito pubblico – Sono qui da 17 anni e domani faccio il quarantesimo di sacerdozio. Dire che io voglio imporre la Fede che è un dono eccetera mi sembra proprio un’offesa. Ho 72 anni e cerco di fare bene il mio dovere. La questione degli altoparlanti si potrebbe prendere anche con senso dello humor. E però vedere anche la preoccupazione del parroco che desidera raggiungere tutti in un momento così pesante del coronavirus per far sentire la sua solidarietà”.
Mentre sul profilo – postando una foto dellla chiesa locale – ha aggiunto: “Caro campanile e carissime campane, siete sotto processo. Vi vogliono zittire perché così non vengono disturbati dalla voce di Dio e possono ascoltare qualche altra voce. Se riusciranno a farvi tacere non potranno però spegnere la voce della Santa Chiesa che chiama sempre col cuore. Il cuore non lo può zittire nessuno”.
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