Quattro comunicati stampa e/o testi d’agenzia partiti da partiti politici e dai loro rappresentanti bresciani. E tutti, in buona sostanza, dicono: è tutto merito mio, solo mio.
Nelle scorse ore, infatti, nelle redazioni dei giornali sono arrivate le note di Lega, Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia. Tutte dicono che la sospensione dell’Iva è stata estesa a Brescia grazie a un emendamento del loro partito. Come è possibile? Mentono tutti?
La verità è che, a quanto ci risulta, sullo stesso testo sono stati presentati da diversi partiti emendamenti sostanzialmente identici. E che sono stati approvati in blocco. Dunque non è merito solo di un partito, ma di tutti quelli che si sono impegnati per ottenere il risultato. Peccato che nessuno tra i meritevoli – in barba al tanto evocato “Brescia fa sistema” – si sia ricordato di citare gli altri.
“Con l’emendamento della Lega a prima firma Salvini, approvato in Commissione Bilancio, si pone fine alla vergognosa esclusione della Provincia di Brescia dagli effetti del Decreto ‘Cura Italia’, che vedeva comprese le altre realtà fortemente colpite dal Coronavirus. La maggioranza di Governo ammette l’errore commesso, ritorna sui suoi passi e conferma che anche il territorio bresciano ha diritto ai benefici del decreto, come era giusto che fosse fin dall’inizio”. Lo dichiarano in una nota i parlamentari bresciani della Lega: il Senatore Stefano Borghesi e i deputati Raffaele Volpi, Paolo Formentini, Simona Bordonali, Eva Lorenzoni e Giuseppe Donina.
“Grazie alla battaglia di Forza Italia, è stato almeno sanato il vergognoso vulnus che vedeva Brescia -unica fra le province martoriate dal coronavirus- esclusa dai benefici del ‘Cura Italia’. La commissione Bilancio del Senato ha, infatti, approvato l’emendamento di Adriano Paroli e Alberto Barachini che aggiunge Brescia alle province di Bergamo, Cremona, Lodi e Piacenza. Non basta certamente per assicurare la ripartenza, ma, se non altro, si è corretto un clamoroso errore del governo”. Lo annuncia Mariastella Gelmini, capogruppo di Fi alla Camera.
“Grazie a Fratelli d’Italia anche la provincia di Brescia potrà beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dal ‘Cura Italia’. Infatti, il governo e la maggioranza avevamo dimenticato Brescia nel decreto ‘Cura Italia’, avendo previsto per le sole province di Bergamo, Cremona, Lodi e Piacenza la sospensione degli adempimenti e dei versamenti fiscali e contributi ad imprese e lavoratori autonomi senza limiti di volume di affari. Una grave dimenticanza perchè Brescia insieme a Bergamo rappresentano le province più colpite dall’epidemia di Covid-19; ma anche perchè Brescia è una delle province più popolose e con un Pil tra i primi di Europa. In un momento in cui i dati sui contagi ci fanno vedere qualche spiraglio, al punto da ipotizzare una ‘Fase 2’, è essenziale iniziare a programmare interventi che agiscano sul piano economico. E grazie a FdI questo sarà possibile anche a Brescia”.Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Gianpietro Maffoni, sindaco di Orzinuovi (BS) commentando l’approvazione dell’emendamento di FdI al ‘Cura Italia’.
La sospensione dell’IVA per imprese, autonomi e professionisti varrà da subito anche per la provincia di Brescia. Lo ha stabilito il Governo accogliendo un emendamento (60.38) al decreto Cura Italia siglato dal MoVimento 5 Stelle. Depositato dalla senatrice milanese del M5S Simona Nocerino ed elaborato grazie all’impegno del deputato bresciano Claudio Cominardi, l’emendamento estende all’intera provincia di Brescia la sospensione generalizzata dell’IVA già prevista per le province di Bergamo, Cremona, Lodi e Piacenza. In seguito all’emanazione del decreto Brescia è divenuta infatti rapidamente la seconda provincia più colpita dall’emergenza Coronavirus. Lo scorso 20 marzo era stato lo stesso capo politico del M5S Vito Crimi a dare per probabile un intervento a sostegno del territorio bresciano: «Se il prossimo mese sarà decisa una nuova sospensione dei versamenti Iva, l’elenco delle province sarà rivisto, tenendo conto dell’evoluzione dei dati sui contagi. E, purtroppo, è prevedibile ci sarà anche Brescia». A rivendicare il ruolo del MoVimento 5 Stelle nel raggiungimento del risultato è anche il palazzolese Cominardi, che oltre a essere l’autore dell’emendamento si è adoperato affinché venisse accolto come prioritario. “Dare una boccata d’aria al tessuto produttivo bresciano era un atto dovuto ed esserci attivati da subito ha dato buoni frutti”, spiega Cominardi. “La misura si aggiunge a un pacchetto di interventi che daranno una boccata d’ossigeno vitale alle nostre aziende, ultimo tra i quali il decreto Liquidità, in grado di mobilitare la cifra monstre di 400 miliardi di euro. Già il decreto Cura Italia ne liberava 350”.
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