🔴🔴🔴🔴 CORONAVIRUS, ecco chi può spostarsi e chi no: si rischia il carcere | LA GUIDA

La guida completa e le casistiche concrete per cui ci si può muovere nella cosiddetta zona arancio con l'ordinanza in vigore fino al 4 aprile

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Polizia locale, controlli a tappeto dei vigili sul territorio (alcol, droga, patenti) su impulso della Regione - diritti Ufficio stampa Regione
Polizia locale, controlli a tappeto dei vigili sul territorio (alcol, droga, patenti) su impulso della Regione, foto d'archivio da Ufficio stampa Regione

La nuova ordinanza del Governo che istituisce la zona arancione in tutta la Lombardia (dunque anche a Brescia) dice chiaramente che non ci si può spostare “all’interno dei medesimi territori, salvo che per quelli motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza”. In molti non l’hanno capito e anche ieri hanno affollato le località turistiche. Ma nelle prossime ore – secondo quanto annunciato anche dal Governo – spostarsi senza validi motivi potrebbe diventare molto rischioso.

Le forze dell’ordine (carabinieri, polizia, finanza, polizie locali) saranno infatti impegnate in controlli straordinari a campione del territorio, in particolare lungo le arterie principali e i punti sensibili (stazioni, aeroporti etc). Alle persone controllate chiederanno conto adel motivo del loro spostamento e faranno compilare un modulo di autocertificazione (che è possibile scaricare e precompilare dal link qui sotto) “che sarà poi sottoposta in via postuma a verifica di veridicità”. In caso di spostamento immotivato fuori dal proprio Comune di residenza possono scattare sanzioni molto pesanti, che arrivano fino al carcere.

Di seguito vediamo il dettaglio di chi può muoversi o meno in Lombardia e nel Bresciano, rimandandovi in caso di dubbi alle autorità preposte che – come auspicato – emaneranno a breve chiarimenti dettagliati sulla materia. Precisiamo quindi che alcuni punti potrebbero subire variazioni anche sulla base delle interpretazioni delle stesse autorità.

A questo link potete scaricare un modello standard di autocertificazione da presentare alle forze dell’ordine.

CORONAVIRUS, CHI E’ AUTORIZZATO A SPOSTARSI FINO AL 4 APRILE

Chi deve recarsi al lavoro

Secondo quanto dichiarato oggi dal viceministro dell’Interno chi si deve spostare per motivi di lavoro può farlo, sia all’interno della zona arancio sia all’esterno. E’ bene comunque tenere con sè un’autocertificazione o una certificazione del datore di lavoro. Le forze dell’ordine possono comunque chiedere di consegnare successivamente la documentazione che lo provi.

Chi ha emergenze

Chi ha emergenze può ovviamente spostarsi nella zona arancio. Le emergenze non sono ovviamente indicate dal testo, che non può conteplare tutte le casistiche. Si deve trattare comunque di situazioni oggettivamente di situazioni gravi, urgenti e non procrastinabili. E le forze dell’ordine possono comunque chiedere di consegnare successivamente la documentazione che lo provi.

Chi ha esigenze importanti legate alla salute

Secondo un’interpretazione diffusa è possibile continuare a spostarsi per visite mediche o specialistiche o per terapie. Le forze dell’ordine possono comunque chiedere di consegnare successivamente la documentazione che lo provi.

Chi deve tornare a casa

Chi si trova fuori dalla zona arancio può viaggiare per raggiungere il proprio luogo di residenza o domicilio.

Chi deve fare la spesa e approvigionarsi di beni di prima necessità

Questo punto fa discutere. Ma nella zona arancio restano aperti i supermercati e le rivendite di beni alimentari o di prima necessità, oltre alle farmacie. Ci si può spostare, dunque, per approvvigionarsi di tali beni, ma nel punto vendita più vicino. Si può uscire dal Comune di residenza solo se nel proprio Comune non ci sono negozi aperti in loco che vendono i beni che ci servono.

CORONAVIRUS, CHI NON E’ AUTORIZZATO A SPOSTARSI FINO AL 4 APRILE

Chi vuole andare in vacanza

Secondo l’interpretazione prevalente, non è possibile spostarsi per andare in vacanza, in luoghi di villeggiatura o in località turistiche per scopi di svago.

Chi vuole andare al bar o in un locale pubblico

I bar e i ristoranti sono aperti fino alle 18, con limitazioni legate al concentramento delle persone. Ma – secondo l’interpretazione oggi prevalente – recarsi in uno di questi luoghi al di fuori del proprio Comune per svago non rientra nelle casistiche indicate dall’ordinanza. Al momento, dunque, è ipotizzabile che spostarsi per andare uno di questi luoghi sia consentito soltanto a coloro che sono in movimento (e sono già autorizzati a muoversi) per ragioni di lavoro, di salute o altro. Ma non è vietato – secondo l’interpretazione della prefettura –  a chi vive nello stesso Comune del luogo di destinazione. Si attendono  comunque chiarimenti sul punto.

Chi non ha validi motivi

Genericamente, secondo l’interpretazione prevalente, chi non ha motivi validi e dimostrabili (e non rientra nelle casistiche di cui sopra) non può spostarsi nella zona arancio.

CORONAVIRUS, COSA RISCHIA CHI SI SPOSTA IN LOMBARDIA O FUORI VIOLANDO LE REGOLE

ARTICOLO 650 CODICE PENALE

A chi viola le prescrizioni – spostandosi per motivi diversi da quelli indicati dall’ordinanza – può essere contestato l’articolo 650 del codice penale, che prevede l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a duecentosei euro.

ARTICOLO 452 CODICE PENALE

“Chiunque commette, per colpa, alcuno dei fatti preveduti dagli articoli 438 e 439 è punito” (…) “con la reclusione da sei mesi a tre anni, nel caso in cui l’articolo 439 stabilisce la pena della reclusione”. Secondo un’interpretazione, una persona positiva al tampone o in quarantena che metta in pericolo la salute pubblica recandosi in luoghi pubblici o contagiando con i suoi comportamenti gli altri rischia il carcere fino a tre anni.

CORONAVIRUS E SPOSTAMENTI, ALCUNI CHIARIMENTI DELLA PREFETTURA

Quali sono le aree comprese nella zona arancione?

Il Dpcm 8 marzo 2020 non vieta il movimento, ma lo limita nella zona arancione, costituita dall’intera regione Lombardia e da altre 14 province: Modena, Parma, Piacenza, Reggio dell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.

Quali sono le regole per gli spostamenti?

C’è un sistema di mobilità ridotta: nella zona arancione bisogna evitare ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, a meno che non siano motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità (se nella tua zona sono chiusi esercizi che vendono generi di prima necessità) o spostamenti per motivi di salute.  Questo significa che ci si può recare al lavoro se il datore di lavoro non ha attivato lo smart working o misure di congedo o ferie. Si può andare a fare una visita o un controllo medico, se non è stata disdetta dalla struttura sanitaria.

È consentito il rientro nel proprio domicilio, nella propria abitazione, nella propria residenza.

Ci si può muovere all’interno della zona arancione?

Il senso della norma è di EVITARE il più possibile gli spostamenti dal proprio Comune. Si può uscire dal proprio Comune per:

1. Motivi di lavoro (basta un’AUTODICHIARAZIONE, vedi allegato in fondo all’articolo)
2. Motivi di salute (documentati con impegnativa o altra documentazione che attesti che si deve andare in ospedale o in qualche luogo per una visita o AUTODICHIARAZIONE)
3. Altri motivi urgenti.

Quindi se non avete urgenza, per altri motivi, non spostatevi dal vostro Comune.

Domanda: sono in Trentino in vacanza, posso tornare a casa nel bresciano nelle prossime ore?

Sì, il decreto specifica all’articolo 1, lettera a), che chi è dovuto andare fuori casa per situazioni di necessità, può far rientro al proprio domicilio o alla propria residenza.<

Domanda: È possibile transitare sulla rete autostradale in zona arancione?

É possibile, ma con dei paletti per chi esce dalla zona arancione. Il decreto stabilisce la necessità di evitare gli spostamenti, ma consente di farlo per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità. Possibile anche per spostamenti effettuati per motivi di salute.

Le merci possono entrare e uscire dai territori indicati dal decreto?

Le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.

Transfrontalieri

Le limitazioni introdotte dal decreto non vietano gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro. Salvo che siano soggetti a quarantena o che siano risultati positivi al virus, i transfrontalieri potranno quindi entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Gli interessati potranno comprovare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo, inclusa una dichiarazione che potrà essere resa alle forze di polizia in caso di eventuali controlli.

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Ultimo aggiornamento il 24 Febbraio 2024 17:40
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