L’onozoterapia è un alleato in più per combattere il Coronavirus? Lo sostengono diverse indagini scientifiche promosse da medici che aderiscono alla Nuova Fio e alla Sioot. Nei giorni scorsi, infatti, in diversi ospedali d’Italia sono state avviate sperimentazioni basate sulle proprietà “miracolose” di questo gas.
L’ozono – come noto – ha diverse applicazioni in campo industriale, agricolo, cosmetico e medico. In particolare ha proprietà antinfiammatorie, antiedemigene, antidolorifiche, riattivanti il microciricolo, rigeneranti dei tessuti, cicatrizzanti, antibatteriche, antivirali e antimicotiche. Per questo l’ossigeno ozono terapia viene applicata con successo in diverse patologie, a partire dall’ernia del disco. Ma l’ozono è anche utilizzato per sterilizzare, deodorare e disinfettare: cibo, acqua, stalle, ambienti industriali e via dicendo. Tanto che gli ozononizzatori sono un oggetto sempre più venduto, anche per uso domestico.
Le sperimentazioni nel campo del Covid riprendono quelle già effettuate per la Sars, in particolare nell’azione di stimolo ai farmaci esistenti. Alcune sono già state autorizzate dall’Istituto superiore di sanità. La Nuova Fio (il cui presidente è il bresciano Matteo Bonetti) ha avviato protocolli nell’ospedale Poliambulanza di Brescia e a Roma. Lo stesso ha fatto la Sioot di Marianno Franzini in altre sedi. E ci sono esperimenti attivi anche a Udine e in diverse città italiane. Ora si attendono i risultati.