di Andrea Tortelli* – Sui social, anche in queste ore, si registrano diversi commenti di esponenti di destra che sembrano evocare positivamente i tempi del Fascismo. O almeno ingenerano il dubbio in chi li legge.

C’è l’ex assessore di Brescia che – commentando su Facebook il caso del post inneggiante a piazza Vittoria fascista – la butta tutta sul Bigio (“Non vedo dove sta la polemica io voglio il Bigio in piazza Vittoria e l’arengario e’ bellissimo. E allora?“), ma nel contempo non si ricorda di pronunciare alcuna condanna del fascismo. C’è poi l’ex consigliere comunale dello stesso partito che dice: “Fa parte della nostra storia”: ma che intende esattamente? E ancora: il consigliere comunale in carica scrive “appunto” sotto il post che rimpiange piazza Vittoria piena di militanti fascisti per poi spiegare in altri commenti che la questione è di mera architettura (politica). Ma anche lui, nei suoi numerosi post, si dimentica di prendere le distanze da ogni nostalgia fascista.

I nomi non contano molto. Ma è singolare come, alle porte del 2020, politici di lungo corso – militanti di forze di destra che ufficialmente hanno preso le distanze dal Fascismo almeno 20 anni fa – si esprimano in maniera non chiara sul tema, evocando nei lettori il dubbio che da parte loro ci sia ancora simpatia per l’epoca mussoliniana e quasi mai smentendolo in maniera netta.

Dimenticanze. Ne sono sicuro. Perché non posso pensare che un rappresentante delle istituzioni democratiche, che ha giurato sulla Costituzione, possa rimpiangere tempi di dittatura in cui chi diceva cose fuori dal coro finiva decisamente male. Per tale ragione – per tutelare politici che rischiano di dire cose equivoce – scrivo questo articolo, che vuole essere una piccola pillola di fosforo per gli smemorati.

Cari politici di destra, quando vi esprimete su polemiche che riguardano il Fascismo dite ciò che ritenete – come la Costituzione democratica (e non fascista) concede a tutti – ma non dimenticatevi di essere chiari nella condanna, senza se e senza ma, di uno dei periodi più bui della nostra recente storia. La memoria è importante.

* Direttore BsNews.it

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Redazione BsNews.it

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