Aveva denunciato di essere stata minacciata e violentata dal vicino di casa rumeno. E quest’ultimo si era fatto anche diversi giorni di carcere, perdendo pure il lavoro, prima che il Dna lo scagionasse. Perché la donna si era inventata tutto.
Per questo una 90enne di Castelcovati era finita a processo per calunnia insieme a un 72enne, accusato di essere stato suo “complice” nella vicenda. Nelle scorse ore, però, la Prima sezione penale del Tribunale di Brescia ha assolto entrambi, se pure con motivazioni molto diverse. Lui è stato assolto perché “il fatto non sussiste” (secondo la ricostruzione aveva semplicemente creduto alla versione di lei: dunque è innocente), mentre l’anziana – anche sulla base di una perizia – è stata “graziata” perché l’età e le condizioni di salute non le avrebbero permesso di affrontare un processo.
Il pm aveva chiesto l’assoluzione per la donna e la condanna a 1 anno e 4 mesi per l’uomo.
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