Strano paese l’Italia, in cui le associazioni sportive sono obbligate dalla legge ad acquistare a proprie spese un defibrillatore (formando il personale per utilizzarlo), ma lo stesso obbligo non vale per le scuole, nemmeno quelle gestite direttamente dallo Stato.
Per fortuna, però, spesso interviene il buon cuore della gente comune a sopperire a questa carenza. E uno dei tanti gesti esemplari di questo tipo – raccontato anche dall’ultima edizione di Bresciaoggi – è avvenuto nei giorni scorsi a Chiari.
Dopo quasi un secolo di onorata attività, infatti, Erminio Menni ha deciso di chiudere – per mancanza di successori – la storica polleria avviata dal bisnonno Bortolo in piazza San Marco. Ma invece di lamentarsi dei tempi moderni, come tanti, Menni ha deciso di ringraziare la comunità, donando un defibrillatore al Polo delle scuole primarie. Una decisione che guarda al futuro, perché domani quel defibrillatore potrebbe salvare la vita di un bambino. Chiari lo ringrazia.
Migliaia di tagliandi Gratta e vinci usati sparsi in strada tra le bancarelle del mercato.…
Continua la guerra politica e legale per la gestione della Fondazione Serlini di Ospitaletto e…
Si è svolta oggi l’inaugurazione e la benedizione del Monumento dedicato all’Arma dei Carabinieri, collocato…
Attimi di panico, intorno alle 16 di ieri, al supermercato Tedi di via Padana Superiore,…
Restano particolarmente calde le notti bresciane sul fronte della violenza. Tra sabato e domenica, infatti,…
ROMA (ITALPRESS) – “Tutti siamo fratelli e nessuno può rinnegare l’altro. Avete un posto speciale…