Potrebbero essere vicine a una svolta le indagini per la morte di Diva Borin, l’86enne bresciana trovata morta sulla poltrona di casa – in via Ballini, a Urago Mella – con segni evidenti di violenza sul corpo.
La donna era vedova da qualche anno ed era rimasta con un solo nipote diretto dopo la morte delll’unico figlio in un incidente stradale. Ad aiutarla nelle faccende quotidiane si sono alternate diverse badanti, oltre a un “amico-assistente”. E’ stato lui a trovare il corpo. Il cadavere – stando alle indiscrezioni – aveva segni incompatibili con una morte naturale sia sul viso sia sul corpo. L’ipotesi è che sia stata strangolata e i primi accertamenti medici – effettuati dalla Medicina Legale degli Spedali Civili di Brescia – sembrano portare in quella direzione.
Gli investigatori stanno cercando di acquisire tutti gli elementi possibili. Per questo hanno già sentito nipote, nuora, l’amico badante della donna e altre persone. Inoltre hanno deciso di passare al setaccio tutte le chiamate fatte e ricevute dalla donna. Ma anche i conti correnti dell’anziana, per capire se sia stato fatto qualche strano prelievo.
La certezza è che non si è trattato di una rapina: nella casa non ci sono segni di effrazione e non mancherebbe nulla di significativo.
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