I negozi potrebbero essere obbligati a chiudere tutte le domeniche, se pure con qualche eccezione. Continua a suscitare polemiche la nuova legge – proposta dalla leghista Barbara Saltamartini – di cui il Parlamento (la commissione Attività produttive della Camera) ha avviato oggi la discussione.
Il nuovo dispositivo imporrebbe di abbassare le serrande quasi tutte le domeniche dell’anno, abrogando la legge approvata dal governo Monti che introduceva la totale libertà di scelta da parte delle attività. Le uniche eccezioni sarebbero rappresentate dalle domeniche di dicembre e da altre quattro festività all’anno: i Comuni e le Regioni avrebbero quindi il compito di determinare il nuovo quadro, ma senza violare il vincolo delle otto aperture massime all’anno.
Un provvedimento sostenuto da leghisti e grillini, ma molto contestato da alcune categorie. Con le chiusure obbligatorie, infatti, sarebbero in molti a perdere il lavoro (il calcolo è presto fatto: le domeniche, per le attività sempre aperte, valgono un settimo delle giornate lavorative totali), con pesanti ricadute soprattutto sul mondo degli outlet e dei centri commerciali. Il rischio denunciato da molti, inoltre, è che le attività commerciali “fisiche” diventino ancora meno concorrenziali rispetto a quelle virtuali, su cui è possibile effettuare acquisti h24 per 365 giorni all’anno. E con prezzi spesso inferiori.
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