“Cose colorate”, Acri contro chi lo critica: non sapete fare distinzioni
Continua a far discutere il caso delle dichiarazioni di Gianfranco Acri durante l’ultimo consiglio comunale. Nell’occasione, infatti, il neoconsigliere di Fratelli d’Italia aveva tuonato contro quelle che aveva definito “cose colorate”. Parole che tutti hanno inizialmente ricondotto agli stranieri e che hanno suscitato vivaci polemiche, come quelle messe nero su bianco dal pd Claudio Bragaglio.
Ma – in un’intervista rilasciata a BsNews.it – Acri ha smentito che l’espressione “colorita” fosse riferita agli immigrati, precisando di avere molti pazienti di tutti le etnie e sottolineando che l’epiteto era diretto ai matrimoni arcobaleno e ai gay pride. Una questione ripresa dall’edizione odierna di Bresciaoggi, che – in prima pagina, nel corsivo della Leonessa – ha ironizzato sulla “svolta” chiedendo all’esponente di Fdi se “i pazienti gay li visita gratis”.
La replica di Acri non ha tardato ad arrivare, e accusa chi lo critica di non saper fare distinzioni. “Ci sono anche ci sono anche le FAMIGLIE ARCOBALENO – ha scritto il consigliere comunale su Facebook commentando la provocazione di Bresciaoggi – gli immigrati si distinguono in rifugiati e CLANDESTINI… ma gli irregolari di solito li chiamo RISORSE (come la Boldrini)… ma certo a voi non piacciono le… distinzioni… patria, onore,famiglia, fede cristiana… siete Moderni”.