Il marito di Souad Allou, la 29enne marocchina sparita di casa nella notte del 4 giugno, ha chiesto al Tribunale del riesame di essere scarcerato. La domanda è stata presentata nelle scorse ore dal suo avvocato e si basa su due semplici principi: mancano il cadavere e l’arma del delitto.
In verità, però, a incastrare l’uomo – che continua a proclamarsi innocente – ci sono le telecamere di sorveglianza del bar Le Rose di via Milano, in città, che riprendono la donna entrare in casa e non la “vedono” mai più uscire. Ad andarsene, invece, è stato l’ex marito – con una causa di separazione in corso e diverse denunce da parte della donna – che è stato inquadrato dagli occhi elettronici alle 4.47 di notte mentre caricava un pesantissimo borsone nero nel baule dell’auto.
Poi il 50enne è tornato a casa, a Seniga, ma il tragitto è durato tre ore più del previsto. Gli investigatori sono certi che in questo lasso di tempo l’uomo abbia fatto sparire il corpo: un’azione premeditata e dettata dalla gelosia, come dimostrerebbe anche il fatto che l’uomo avrebbe annunciato ai due figli minori (due e nove anni) un imminente allontanamento di mamma da casa.
Per questo l’uomo è stato incarcerato nel Carcere di Canton Mombello in attesa del giudizio. Mentre i figli sono stati affidati a una comunità protetta. Nel frattempo continuano le ricerche del corpo della sventurata giovane.
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