Nuovo carcere a Brescia, la polizia penitenziaria scrive al sindaco
La Segretaria della Fp CGIL di Brescia, Francesca Baruffaldi ed il Coordinatore Regionale della Fp CGIL Polizia Penitenziaria Calogero Lo Presti, con una lettera, hanno chiesto un incontro al sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, al fine di avere informazioni in merito alla costruzione del nuovo penitenziario a Brescia.
“Ormai da quasi trentanni – si legge in una nota – la politica nazionale e le Istituzioni preposte hanno più volte paventato la realizzazione di una nuova struttura garantendo migliori condizioni detentive con lindividuazione di spazi ad hoc per la popolazione detenuta e di riflesso a tutte le lavoratrici e i lavoratori dei due comparti, sicurezza e ministeri, migliori condizioni lavorative. Purtroppo, ad oggi, è stato solo un miraggio, un progetto giacente in qualche cassetto del Ministero delle Infrastrutture o del Ministero della Giustizia. Nel frattempo il carcere di Brescia Nerio Fischione scoppia”.
I dati sono allarmanti, la popolazione detenuta ha un trend sempre più in aumento, ad oggi – secondo il report diffuso dall’associazione Antigone – Canton Mombello sfiora i quattrocento detenuti a fronte di una tolleranza di 206 posti letto. Inoltre la Polizia Penitenziaria continua a soffrire la cronica carenza di personale, che ad oggi supera le 60 unità, dovuta alle mancate assegnazioni, ai prepensionamenti, ai distacchi verso altri Istituti Penitenziari e caso singolare a Brescia di due sottufficiali distaccati presso il Tribunale di Sorveglianza con mansioni di ufficio, mentre in carcere quella figura è totalmente assente. “Il personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso tale struttura – attacca il sindacato – è particolarmente stressato ed esausto dovuto principalmente non solo ai carichi di lavoro ma anche alla gestione di taluni soggetti detenuti avversi al rispetto delle regole penitenziari”.
“Sicuramente – conclude la nota del sindacato di Polizia penitenziaria – la realizzazione di una nuova struttura penitenziaria moderna nellarea adiacente alla Casa di Reclusione di Verziano, che sarebbe già stata individuata dal comune di Brescia, abbasserebbe in modo significativo il numero di eventi critici, come atti di autolesionismo anche gravi, tra i detenuti, permetterebbe delle migliori condizioni di vivibilità allinterno del carcere; comporterebbe il recupero di personale di Polizia ed una maggiore e migliore razionalizzazione delle risorse umane e delle migliori condizioni lavorative”.