Nuova indagine per il commissario Sartori, tra idrovolanti e intrighi lacustri
(a.t.) Nuova indagine per il commissario Sartori, il personaggio inventato dall’ex responsabile bresciano del Corsera Massimo Tedeschi che investiga sugli intrighi del lago di Garda negli anni del Fascismo.
Nella sua seconda giovinezza – dopo decine di saggi e volumi di ricerca storica – Tedeschi si è lanciato a capofitto nel mondo dell’arte (da marzo è il nuovo presidente dell’Associazione artisti bresciani) e della letteratura, dando alle stampe il suo secondo romanzo giallo: intitolato “L’ultimo record” (De Ferrari Editore, Genova, euro 9,90).
Gli ingredienti base sono quelli del debutto di Carta Rossa: la zona del lago di Garda, lo spirito (e le carni) del Vate Gabriele D’Annunzio e l’Italietta fascista, tra piccolezze e manie di grandezza. Stavolta il sale del racconto è rappresentato però dagli idrovolanti della Scuola di alta velocità di Desenzano, alla caccia disperata del record mondiale, tra misteriosi sabotaggi che impediscono al tenente colonnello Mario Bernasconi di superare il muro dei 700 chilometri all’ora e di sfamare la sete di gloria del Regime. Chi è il colpevole?
Un racconto (102 pagine) – caratterizzato da scrittura brillante e da un sottile erotismo (sempre evocato) – che poggia su solide basi storiche. Un’altra prova convincente di Massimo Tedeschi scrittore, il cui solo neo appare l’eccessiva brevità. Ma già il prossimo capitolo della saga di Sartori, dicono i beninformati, potrebbe passare da racconto a romanzo.