La Camera ha approvato mercoledì una nuova legge, con lo stop ai vitalizi e il ricalcolo delle pensioni dei parlamentari con il sistema contributivo. Una legge – invocata da più parti – promossa dai cinquestelle, dal Pd e dalla Lega e da Fratelli d’Italia. Mentre Mdp e Forza Italia hanno deciso di astenersi. Ma anche tra i bresciani non tutti si sono detti d’accordo. Tra questi Mario Sberna, il deputato in sandali, noto anche per essere stato il presidente nazionale dell’associazione famiglie numerose e per aver rinunciato quasi interamente allo stipendio da parlamentare, eletto con il movimento di Mario Monti e poi passato a Democrazia solidale, che – stando a quanto riporta il Corriere – ha bollato la legge come un “obbrobrio giuridico”.
Secondo Sberna, infatti, la nuova normativa porterà a una ridefinizione delle pensioni di tutti gli italiani, con la diffusione del sistema contributivo in maniera retroattiva, cioè anche per coloro che avevano il retributivo. Ma non è detto che il provvedimento riesca a sopravvivere alla pioggia di ricorsi, che molti parlamentari hanno già annunciato nel nome del principio per cui “i diritti acquisiti non si toccano”. Resta da capire, poi, che fine faranno i diritti degli altri, di tutti quelli che con il contributivo e lavori precari potrebbero arrivare alla pensione con un reddito da fame. Ma questo è un altro capitolo.
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