Bagarre, in Consiglio comunale, sull’interrogazione presentata dalle minoranze per chiedere le dimissioni del presidente di Brescia Musei Massimo Minini sul Bigio. Il gallerista, infatti, aveva invocato via Facebook la distruzione del Colosso di Dazzi, suscitando le ire dell’intero centrodestra.
Un caso arrivato stamane in aula, con la richiesta di chiarimenti (anche su un eventuale conflitto di interessi sulla Ouverture di Mimmo Paladino) esposta dal consigliere Francesco Puccio della civica X Brescia.
“Le dimissioni si danno per ragioni serie, non per un post su Facebook”, ha replicato il sindaco Del Bono, “con questo principio si salverebbero in pochi anche in questo consiglio”. Parole che hanno suscitato le vivaci contestazioni delle minoranze. Il sindaco, quindi, ha negato che Minini si trovi in eventuale conflitto di interessi rispetto a Paladino. “Le affermazioni della minoranza sono gravi”, ha risposto Del Bono, “lo stesso Minini ha comunicato la totale assenza di rapporti economici e professionali con Paladino, che non è mai stato tra gli artisti gestiti dalla sua galleria”.
Ma la risposta non ha convinto l’opposizione. “Lei deve assumersi la responsabilità di ciò che fanno le persone da lei nominate”, ha ribattuto Vilardi, leggendo un passaggio in cui la galleria Minini (prima della nomina di Massimo a Brescia Musei) affermava di esporre opere anche di Paladino. Su questa vicenda Minini è stato inopportuno, arrogante e cattivo, lei avrebbe dovuto revocargli subito il mandato”.
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