Per l’assessore del Comune si è trattato di una scelta sbagliata della scuola che ha voluto censurare la tradizione cristiana nel nome della multiculturalità, per la preside della scuola è stata una scelta “puramente artistica”. Per i genitori, almeno per i due che hanno scritto a BsNews (che non sembrano credere alla scelta artistica), i canti natalizi senza testo sono stati invece una scelta “politicamente” giusta per la “capacità di tenere insieme i valori e le tradizioni cristiane con la necessità di coinvolgimento di tutti gli alunni, indipendentemente dalla loro provenienza”.
ECCO IL TESTO DELLA LETTERA
In qualità di genitori abbiamo assistito allo spettacolo di fine anno dell’Istituto Comprensivo di Flero. E’ stata una piacevole sorpresa assistere ad una iniziativa che vedeva coinvolti tutti gli alunni delle classi quinte elementari e del corso musicale della scuola media. Uno spettacolo che ha recuperato le tradizioni contadine e popolari con le relative canzoni e dialoghi di cinquanta anni fa, recitate anche in dialetto bresciano, che hanno coinvolto ed appassionato tutti genitori presenti. Uno spettacolo che è riuscito a valorizzare i messaggi della cultura popolare e religiosa Bresciana quale base di costruzione di un mondo moderno in cui il pluralismo di religioni, di razze ed etnie è una ricchezza per tutti. Lo spettacolo, pur riportando scene religiose della natività e canzoni espressamente religiose e popolari è stato interpretato da tutti gli alunni senza distinzione di razza o religione, in quanto il vero messaggio cristiano non è discriminazione, ma fratellanza, amore, concordia e pace. Valori fortemente trasmessi dallo stesso Papa Francesco in occasione di tutti i suoi discorsi anche ultimi in occasione del Santo Natale. Abbiamo apprezzato la scelta culturale della scuola e dei suoi insegnanti che hanno avuto la capacità di tenere insieme i valori e le tradizioni cristiane con la necessità di coinvolgimento di tutti gli alunni, indipendentemente dalla loro provenienza. Pensiamo che questo sia il compito della scuola, la sua missione, cioè quella di recuperare e riprodurre cultura facendo crescere ed emancipare gli alunni sotto l’aspetto linguistico, artistico musicale, didattico e formativo. La scuola è il luogo della convivenza plurale di tutti i cittadini, luogo dove si valorizzano le intelligenze e i saperi, dove si trasmette e si produce cultura, dove convivono culture, tradizioni, dialetti, lingue, religioni diverse. Per questo il messaggio religioso scaturito dalla rappresentazione teatrale di fine anno ha saputo parlare un linguaggio universale in grado di essere compreso e valorizzato da tutti. Paola Russo Salvatore Cinque
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