E’ passato dal carcere di Grossetto agli arresti domiciliari A.M, il promotore finanziario che – secondo gli investigatori – era ai vertici di un’organizzazione che aveva raccolto ben 7 milioni di euro da 162 risparmiatori promettendo loro importanti ritorni economici. Salvo poi sparire con i soldi.
A.M. era stato l’unico a finire in carcere. Ma ai domiciliari erano già stati posti l’avvocato di Brescia, SO (ritenuto la mente del gruppo) e due promotori finanziari (MB e CP). Gli indagati sono in tutto 16: per loro l’accusa è associazione a delinquere finalizzata alla truffa, riciclaggio e abusivismo finanziario.
Al centro della vicenda c’è la società londinese Global Opportunities, ma anche la Champion Holding&Finance e la Tova di Lugano. Che rilasciavano anche false garanzie assicurative per convincere i risparmiatori a consegnare loro il proprio denaro.
Secondo le indagini, i soldi raccolti erano stati quasi interamente utilizzati per spese personali. L’avvocato SO, attraverso la moglie indagata, avrebbe usato cifre ingenti per pagare i dipendenti e comprare un’auto di lusso. Mentre AM avrebbe addirittura acquistato un appartamento, ora sotto sequestro, a Fiesse.
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