Sel critica la Loggia e Fenaroli: torre Tintoretto, ipotesi abbattimento da escludere

Si fa complicata la situazione sul futuro della torre Tintoretto a sinistra di Emilio Del Bono. Se l’assessore Marco Fenaroli (eletto con un rassemblement di cui Sel era il maggiore azionista) non ha mai nascosto che la soluzione potrebbe essere quella di abbattere e ricostruire, infatti, Sel – che in Loggia esprime due consiglieri – sembra pensarla in maniera un po’ diversa. A dimostrarlo è una nota inviata oggi da Paolo Mori a nome del coordinamento cittadino del partito, che esprime preoccupazione per l’ipotesi dell’abbattimento.

ECCO IL TESTO INTEGRALE

La giunta comunale ha approvato, martedì 8 c.m., una variante al PGT che reintroduce, accanto alla possibilità di ristrutturare, quella della demolizione e ricostruzione, riaprendo così di fatto alla possibilità che anche per la torre di San Polo si segua tale strada. Infatti, l’assessore regionale Sala informa la stampa che sarebbe in corso anche una riscrittura del protocollo d’intesa tra Comune di Brescia e investitori privati, proprio per consentire tale percorso. Ci sembra perciò importante definire la nostra posizione sulla destinazione della torre Tintoretto, tanto più dal momento che si configurano soluzioni fin qui impreviste.

Sembra prepararsi un’operazione che trasferisce proprietà pubblica (di circa 180-190 appartamenti) in mani private, senza costi per questi privati se non la realizzazione dell’opera che ritengono commercialmente adeguata e senza ricavo per la proprietà pubblica. La presenza prevista di circa 270 appartamenti che si vogliono parte in vendita e gran parte in “housing sociale” (affittati ad un prezzo relativamente contenuto) rischia di aumentare solo l’offerta abitativa “privata” in città senza soddisfare invece la richiesta crescente (anche per effetto della crisi infinita) di edilizia di tipo “popolare” (a canone sociale).

Dobbiamo tornare ad un confronto serio con la città: qual è il progetto politico e sociale del Comune sulla torre Tintoretto? Quale ruolo l’amministrazione intende attribuire a un intervento di tale importanza, nei confronti tanto del quartiere che della politica urbanistica sociale e abitativa di Brescia?

Di questo dobbiamo parlare, non di quale sia l’affare migliore o anche solo possibile per chicchessia.

Perciò chiediamo che innanzi tutto l’attuale maggioranza definisca il proprio PROGETTO rispetto all’utilizzo della torre Tintoretto, traguardando anche alla Cimabue (che ne sarà comunque interessata) e definendone i contorni sulla base di un proprio disegno della città e della soluzione delle sue problematiche.

Noi pensiamo che la base di partenza sia necessariamente il programma con cui tale maggioranza s’è proposta per governare la città, programma che prevedeva il riutilizzo della torre dopo la sua sistemazione.

E’ sempre lecito cambiare opinione ma in politica quando il cambiamento è importante la decisione si deve raggiungere attraverso il confronto aperto e partecipato con i cittadini e con le loro associazioni (partiti, forze sindacali, comitati dei cittadini) e attraverso momenti di ascolto e coinvolgimento vero.

Sulla base di un progetto (urbanistico e sociale, quindi politico) sarà finalmente possibile verificare gli strumenti necessari e possibili, gli operatori disponibili e le loro proposte ed offerte, che comunque dovranno rispondere al disegno che il Comune avrà definito come utile al futuro della città.

Un eventuale bando per la destinazione della torre dovrà perciò essere definito entro i binari del “progetto” comunale, per noi preferendo le soluzioni che propongano il recupero dell’importante patrimonio pubblico e comunque con un “ritorno” per tale patrimonio pubblico in linea con il disegno previsto e almeno con il valore reale del bene in gioco.

Sinistra Ecologia Libertà – Circolo di BS

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Redazione BsNews.it

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