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Parco delle cave, un altro passo in avanti. Il Comune acquisisce le aree

PARCO DELLE CAVE, IL COMUNE ACQUISISCE LE AREE

Il Comune di Brescia ha acquisito 326.036 metri quadrati di terraferma e 217.351 metri quadrati di acqua, per complessivi 543.387 metri quadrati. Questi i risultati dell’accordo siglato il 28 luglio 2016 con la società Profacta Spa, proprietaria delle aree Ateg 20 e Ateg 23. Un passaggio decisivo per la concreta realizzazione del Parco delle Cave, area di grande valenza naturalistica.

Il 26 giugno 2015 il Consiglio Comunale ha approvato il Piano Attuativo per la valorizzazione delle due cave poste a sud-est del centro abitato di Brescia, ambito estrattivo Ateg 20 e Ateg 23, di proprietà della società Gruppo Faustini Spa, ora Profacta Spa. La convenzione approvata prevedeva che fossero effettuate indagini preliminari di tipo ambientale per verificare la conformità agli usi previsti dal Piano Attuativo dei suoli ceduti al Comune. Le indagini, realizzate in collaborazione con il Settore Protezione Ambientale e Protezione Civile, si sono concluse il 30 giugno con la presentazione del Piano operativo di rimozione.

A seguito del protrarsi dei tempi necessari per effettuare le verifiche ambientali e degli approfondimenti effettuati sul progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione, si è reso necessario modificare i termini di scadenza originariamente previsti per la realizzazione delle opere, secondo un crono programma presentato dalla proprietà.

In base a tale crono programma, le nuove scadenze saranno le seguenti:

opere afferenti alla Qualità Aggiuntiva (parco Ateg 20 e Ateg 23) – entro il 10 aprile 2017;

opere di urbanizzazione primaria (illuminazione di via Cerca) – entro l’1 febbraio 2017;

opere di urbanizzazione secondaria (pista ciclabile di via Bazoli, sistemazione di via del Canneto, passerella o percorso ciclopedonale) entro il 3 aprile 2017.

La società Profacta, a seguito della dismissione della discarica di amianto di via Brocchi, si è resa disponibile a cedere le aree limitrofe all’area Ateg 23, occupate dagli impianti, mentre per quanto riguarda l’area Ateg 20 è stata ceduta una superficie minore occupata dall’acqua e dalla terraferma. Le cessioni seguono quanto previsto nel Piano Attuativo approvato, prendendo atto tuttavia che rilievi di maggior precisione effettuati nel frattempo, accanto all’approfondimento progettuale condotto per la predisposizione di progetti esecutivi delle opere, rendono ora possibile una quantificazione più puntuale delle aree nel loro complesso, sia quelle in acqua sia quelle sulla terraferma.

Poiché la proprietà, conformemente alla autorizzazione provinciale rilasciata, ha potuto procedere con la escavazione della Ateg 20 fino al 30 giugno 2016 mentre è legata alla stipula della convenzione urbanistica l’autorizzazione a escavare nella Ateg 23, ora è consentita:

La lavorazione e la commercializzazione del materiale già escavato, per il quale sono stati già versati gli oneri di cui alla LR 14/98;

la conduzione di ogni attività funzionale al recupero delle cave in conformità ai progetti presentati e nel rispetto degli elaborati allegati alla convenzione con la denominazione: “Cava nord confronto dei ripristini ambientali“ e “Cava sud confronto dei ripristini ambientali”.

Il materiale eccedente, proveniente queste sistemazioni, (32mila metri cubi per Ateg 20 e 10mila metri cubi per Ateg 23) potrà rimanere a disposizione della proprietà. Quest’ultima potrà lavorare e commercializzare il materiale mercantile a suo tempo già scavato, presente sulle aree di cava, e per il quale, alla data di stipula della convenzione, sono già stati corrisposti gli oneri.

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Redazione BsNews.it

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