C’è una società cooperativa messa con le spalle al muro dalla Procura di Brescia, che attraverso un’indagine avviata nell’aprile del 2015 ha puntato il faro su un’organizzazione accusata di associazione a delinquere che operava nel Bresciano ma anche a Cremona, Mantova, Bergamo e Milano al fine di favorire l’immigrazione clandestina attraverso false assunzioni per ottenere permessi di soggiorno. 60, ad oggi, gli indagati, oltre 120 le persone coinvolte nei tre fascicoli aperti per questo caso.
Il focus è su un commercialista bresciano 42enne, oltre al legale rappresentante della società, attiva nella realizzazione di false fatture e documenti fittizi a scopo fraudolento. Ma c’è anche un secondo soggetto, il quale avrebbe avuto l’incarico di raccogliere le richieste dei cittadini extracomunitari per dirottarli al consulente. Una struttura organizzata, che si avvaleva della collaborazione di numerosi soggetti esperti in truffe e falsificazioni.
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