A più di due mesi dalla scomparsa di Mario Bozzoli quattro persone sono state state inscritte nel registro degli indagati. Si tratta due operai dell’azienda e dei nipoti dell’imprenditore.
Il giallo di Marcheno resta tale, ma questa mattina c’è stata una svolta.
Due dipendenti della fonderia Bozzoli di Marcheno, uno italiano e uno straniero sono stati convocati nella caserma dei carabinieri di piazza Tebaldo Brusato per essere interrogati.
Gli uomini dell’Arma in mattinata hanno eseguito una serie di perquisizioni nelle case dei due dipendenti dell’azienda da dove è scomparso Bozzoli l’8 ottobre scorso. I carabinieri si sono presentati anche nelle case dei due nipoti di Bozzoli, figli del fratello Adelio, con i quali lo zio sembra avesse rapporti molto tesi. Per i quattro, che si trovano a piede libero, l’accusa è di omicidio volontario e distruzione di cadavere.
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