Nel blitz di questa mattina che ha condotto all’arresto di Samet Imishti con l’accusa di apologia del terrorismo e istigazione all’odio razziale, gli inquirenti hanno sequestrato anche diverse armi tra cui una carabina russa e una pistola calibro sette di fabbricazione slava.
A confermarlo durante la conferenza stampa che si è tenuta questa mattina in Questura a Brescia il capitano della Direzione Antiterrorismo della polizia kosovara, Blerim Rama. La collaborazione tra Italia e Kosovo nell’inchiesta denominata “Van Danne” è stata determinante per raggiungere il risultato odierno ed individuare i potenziali terroristi.
“E’ stata una collaborazione unica nel suo genere – ha spiegato il capitano Rama – grazie alla quale oggi abbiamo due armi in meno in circolazione e una persona arrestata in Kosovo che ha appoggiato apertamente il gruppo terroristico dello Stato islamico”.
Persona che aveva la sua base operativa italiana a Chiari, dove questa mattina gli agenti della Digos hanno trovato il fratello, e che su Facebook lanciava messaggi del tipo: “Dio distrugga la Francia, oh Signore, che fino a ieri i suoi aerei in Siria non hanno lanciato caramelle…” – o ancora – “ Allah è grande, se Allah vuole domani altri 1500”.
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