Emergono nuovi particolari sul 30enne irakeno, residente a Breno ma domiciliato a Gottolengo, nella Bassa Bresciana, arrestato nell’ambito dell’inchiesta internazionale Jweb che ha scoperto una cellula terroristica dedita al reclutamento di potenziali combattenti jihadisti in giro per tutta l’Europa, Italia e Brescia comprese.
Sono 17 le persone che giovedì sono state arrestate nell’ambiyto dell’operazione, di cui 16 di origine curda e un kosovaro. A quanto scrive il Corsera di brescia sembra che il 30enne residente a Breno sia arrivato in Italia sette mesi fa, come profugo.
A quanto pare l’uomo sarebbe stato ospitato nel centro di accoglienza K Pax di Breno, per poi trovare lacvoro come mandriano a Gottolengo, la voro che nei mesi successivi l’avrebbe portato negli alpeggi dell’Alto Adige collegati all’azienda agricola e lì sarebbe venuto in contatto con alcuni degli arrestati.
Per gli inquirenti però l’uomo avrebbe ricoperto un “ruolo marginale” nell’organizzazione terroristica che puntava al reclutamento di volontari da spedire in Irak e Siria a combattere.
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