Il sistema Brescia, per la prima volta, è unito per rilanciare l’aeroporto di Montichiari.  I soldi (degli industriali) ci sono. E le trattative con Catullo (che controlla Montichiari) e Save (Venezia, che sta scalando la veronese Catullo) sono impostate su basi solide, con una newco – a presidenza bresciana – pronta a nascere entro fine anno. Ora, insomma, la palla è soprattutto nelle mani del governo, che deve chiarire in tempi rapidi le prospettive per lo scalo. E per quanto gli starà attorno, stazione Tav compresa. E’ questo, in estrema sintesi il bilancio della conferenza stampa fiume – quasi un’ora e mezza – che si è tenuta stamattina nella sede di Aib. Presente il padrone di casa Marco Bonometti, il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Ambrosi, il sindaco di Brescia Emilio Del Bono, il presidente della Provincia Pier Luigi Mottinelli, il presidente di Abem Giuliano Campana e i primi cittadini di Montichiari (Mario Fraccaro) e Castenedolo (Gianbattista Groli).

DI SEGUITO UNA SINTESI DEGLI INTERVENTI:

Marco Bonometti:

“Uniti possiamo creare benessere e sviluppo per Brescia e per la Lombardia, in particolare sulla questione delle infrastrutture. Con soddisfazione posso dire che abbiamo superato le diatribe bresciane sul futuro dell’aeroporto di Montichiari e, grazie anche all’intervento del ministro Del Rio, siamo riusciti a trovare una soluzione con Sacbo, Save e Catullo. Noi confermiamo l’impegno di Brescia per il D’Annunzio, ora vogliamo iniziare a lavorare per far decollare lo scalo. L’obiettivo, comunque, è che il rilancio dell’aeroporto contribuisca anche alla definizione della questione Tav, con il completamento dell’infrastruttura e delle strade di collegamento”.

(successivamente) “I soldi non sono un problema, ce li mettiamo noi imprenditori. Alle istituzioni chiediamo solo di muoversi sui servizi e sulla viabilità: sarebbe assurdo un aeroporto senza la Tav. Ciascuno si deve assumere le proprie responsabilità. Noi la nostra parte la stiamo facendo e il fatto che si punterà anche sui passeggeri è fuori discussione”. 

Giuliano Campana:

“La pace mi pare fatta, dopo anni di campanilismo. Tutti i ricorsi del passato sono stati ritirati, ora le cose dovrebbero mettersi sul binario del buon senso. Abbiamo ancora molta strada da fare, per rinnovare la lettera d’intenti e costituire la newco (a presidenza bresciana) entro fine anno. Noi ne deterremo il 20 per cento, ed auspichiamo che entrino anche i bergamaschi di Sacbo. Lo stesso Enrico Marchi di Save ha sottolineato che nel 2016 vuole portare a Montichiari cargo e passeggeri. Spero che ora l’aeroporto decolli davvero”.

Pier Luigi Mottinelli:

“Ricordo che attorno allo scalo c’è un piano d’area che vincola l’espansione di quattro Comuni (Ghedi, Montirone, Castenedolo e Montichiari). Quel territorio è strategico per Brescia, ma anche per tutta la pianura padana. L’aeroporto è lo snodo che giustifica anche altre infrastrutture: non possiamo immaginare che non sia adeguatamente collegato alla città, e abbiamo già posto questo tema al governo. Il ruolo della Provincia è quello di far sintesi tra interessi diversi, rilanciando lo scalo (di cui il Broletto è l’unico socio bresciano) sia nella direzione del cargo sia in quella dei passeggeri. Se otterremo garanzie su questo, con una stazione adeguatamente collegata alla Tav e alla città di Brescia sono convinto che le perplessità espresse in passato da Comuni come Brescia, Castenedolo e Montichiari si possano superare”.

Emilio Del Bono:

“Ho colto volentieri l’invito di Marco Bonometti a dare il segno dell’unità delle istituzioni e dei soggetti economici coinvolti, perché il rilancio di Montichiari non rimanga sulla carta. Il tavolo deve trovare un punto di sintesi. Sull’aeroporto non abbiamo punti di vista difformi, l’obiettivo è lavorare per un piano che renda lo scalo strategico anche per i passeggeri, dialogando anche con Venezia e Bergamo. L’ultimo piano di Ryanair prevede un aumento di 4 milioni di unità su Orio, che quello scalo non pare in grado di sostenere. Più complessa è la questione dell’Alta velocità, sui cui il Comune si era espresso diversamente dal Broletto per la preoccupazione che il cosiddetto shunt non tagliasse fuori la città, con un danno enorme al nostro territorio. Lo shunt è accettabile solo qualora lo scalo di Montichiari diventi un aeroporto civile strategico e su questo chiediamo chiarezza al governo, che deve dare risposte certe in tempi brevi. Oggi a Roma il fascicolo Montichiari è trattato con un’attenzione diversa rispetto al passato, insieme possiamo fare un bel passo in avanti”.

Giuseppe Ambrosi:

“In passato sono mancati dialogo e volontà. Ora siamo alla resa dei conti e si tratta di un momento storico per Brescia e per tutto il Nord Italia. Brescia deve assumersi la responsabilità di un progetto che può avere sviluppi importanti, anche alla luce dei limiti oggettivi degli scali di Bergamo e Verona. Sulla Tsv c’è chi vede scelte più legate al decongestionamento della città e chi la pensa diversamente, ma continuerà il dialogo per fare le scelte giuste. Ora dobbiamo impegnarci concretamente per far sì che il progetto parta velocemente e dare una risposta chiara alla questione della fermata della Tav”.

Gianbattista Groli:

“Per ironia della sorte ero sindaco anche nel 1999, quando è stato inaugurato l’aeroporto alla presenza dell’allora presidente del Consiglio Massimo D’Alema. Per Castenedolo questo scalo è strategico: il nostro centro abitato si trova a soli due chilometri dall’aeroporto ed è il più vicino. Qualche preoccupazione per la popolazione l’abbiamo avuta, ma credo che i disagi siano sopportabili in relazione ai possibili benefici”.

Mario Fraccaro:

“Forse questa è la volta buona: l’accordo con Sacbo e Save è determinante per il rilancio e c’è una marcia in più rispetto al passato. Ringrazio Bonometti, vero motore di questa iniziativa che può portare al rilancio dell’aeroporto non solo di Montichiari ma di tutta Brescia”.

 

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Redazione BsNews.it

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