Non c’è abuso edilizio per il Tar di Brescia per quanto riguarda il campo nomadi di via Labirinto. A dirlo è la prima sezione del Tar che ha accolto l’ultimo ricorso promosso dalla famiglia rom proprietaria del terreno agricolo di via Labirinto con il quale è stato chiesto che venisse annullata l’ ordinanza di sgombero intimata dal Comune nel gennaio dello scorso anno.
Secondo i giudici di via Zima le roulotte non possono essere considerate come vere e proprie abitazioni in virtù della loro continua mobilità e il piccolo agglomerato stanziato in via Labirinto (tre le roulotte parcheggiate) può restare dove è.
Il Comune era già ricorso al Tar per far sgomberare le roulotte, adducendo le scarse condizioni igieniche del terreno, ma anche in quel caso, il Tar aveva impedito la rimozione delle roulotte per ragioni umanitarie. Ora, invece, dopo l’accoglimento del ricorso da parte della famiglia rom il Comune dovrà parzialmente coprire le spese legali alla comunità di via Labirinto.
Per proseguire nell’intento di sgomberare i rom il Comune dovrà quindi avviare una nuova istruttoria per dimostrare gli eventuali abusi edilizi. La questione aveva già creato non poche polemiche in Loggia, tra maggioranza e Lega e con questa sentenza c’è da attendere che si riaccendano.
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