di Sara Ferrari | – Nelle ultime settimane ha preso la scena il “puppy yoga”. Tv, social vari ne parlano… Facciamo una riflessione su questa pratica che è presente anche nel bresciano.
L’origine del puppy yoga è stata attribuita principalmente alla combinazione di due tendenze: lo yoga come pratica per il benessere fisico e mentale, e la crescente popolarità degli eventi che coinvolgono animali per alleviare lo stress e promuovere il benessere emotivo.
La pratica dello yoga che vede protagonisti cuccioli di cane, gatto, capretto (in alcune zone) è emersa così come una forma di “yoga ludico” o “yoga del divertimento” che mira a combinare gli effetti benefici di una disciplina che abbraccia la meditazione e la gioia e la felicità derivanti dall’interazione con gli animali. Non esiste una singola origine specifica dunque di questa novità, ma piuttosto una serie di eventi e iniziative organizzate da istruttori di yoga o altre organizzazioni che hanno introdotto questa usanza in diverse parti del mondo.
Sono emerse però delle ragioni scientifiche ed etologiche per cui potrebbe non essere considerato sano questo esercizio. Precisamente:
Stress per i cuccioli
I cuccioli sono piccoli e delicati e possono spaventarsi facilmente quando si trovano in posti nuovi o con tante persone intorno. Se fanno yoga con noi potrebbero sentirsi nervosi o preoccupati, come quando ci sentiamo ansiosi quando qualcosa di nuovo ci succede;
Lesioni possibili
Durante una sessione di yoga gli esercizi possono comportare movimenti improvvisi o inaspettati che potrebbero causare incidenti di percorso a danno dei cuccioli, specialmente se non sono sorvegliati attentamente o se gli umani coinvolti non hanno familiarità con la gestione sicura degli animali;
Igiene
I cuccioli possono portare germi e batteri sul tappetino da yoga aumentando il rischio di infezioni o allergie. Inoltre, le deiezioni degli animali potrebbero rappresentare un rischio igienico se non vengono gestite in modo appropriato durante la sessione, intendendo appropriato non solo per l’uomo ma anche per gli animali;
Benessere
È importante assicurare ai cuccioli momenti in cui siano felici e al sicuro, anche quando fanno yoga con noi. Il che vuol dire garantire uno spazio defilato dove possano isolarsi, senza rumori, carezze e persone. Se non sono felici o se si sentono spaventati, allora non è un buon momento per loro per partecipare.
Non è raro osservare nell’uomo la presenza ancora radicata di un concetto di merce in riferimento agli animali, anche domestici. Sicuramente questa tipologia di attività ha delle lacune. Ed è per questo, per dare un parere tecnico, che sono intervenuti professionisti veterinari ad esprimere preoccupazioni riguardo al benessere degli animali coinvolti nel puppy yoga. Ed anche etologi, esperti del comportamento animale, i quali confermano che l’interazione umana durante le sessioni potrebbe causare stress o ansia nei cuccioli. Un altro problema dietro ad attività scarsamente legiferate come queste è l’innesco di meccanismi non salutari quali il reclutamento di cuccioli sempre più piccoli e fragili soggetti a malattie o, ancora, l’ingaggio di allevamenti non riconosciuti, con tutto ciò che questo comporta per il rischio della salute dei cuccioli e dell’uomo.
E allora che fare? I proprietari di animali sanno la serenità e la spensieratezza che offre la loro compagnia tant’è vero che l’aumento di aziende pet friendly conferma il beneficio della loro presenza quotidiana anche in ufficio.
E quindi svolgere yoga o qualsivoglia attività di gruppo con il proprio pet in regola con le vaccinazioni, microchippato, abituato al contatto con le persone potrebbe essere un’ottima soluzione da considerare e proporre, valutando tutti i parametri del caso secondo le autorità competenti. E chi un animale non ce l’ha? Farà amicizia con il nostro.
Ovviamente è un dato di fatto che i corsi siano esistenti e se si vuole provare l’esperienza una buona prassi potrebbe essere…fare domande. Chiedere all’associazione che promuove l’iniziativa dati certi:
Inoltre accertarsi che il setting predisposto per tutelarli, all’interno della sala adibita ad attività, abbia presenza di acqua, cibo, cucce e informarsi altresì per quante ore questi dispensatori di fusa, leccate o salterelli fluffosi siano mantenuti impegnati a giocare.
E’ importante che qualunque attività proposta venga percepita come un divertimento e questo limite oltre al quale non è più divertimento non si stabilisce in maniera soggettiva, come dire…a sentimento, ma basandosi su principi veterinari o comunque specialistici che identificano le esigenze per ogni fascia di età, specie-specifica.
In conclusione, la questione verte sempre sul rispetto. La libertà mia finisce dove inizia la libertà tua, cioè dell’altro, intendendo per altro qualunque essere vivente.
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