Scade il 30 settembre l’approvazione del gestore unico del ciclo idrico integrato, che si occuperà di acquedotti e fognature nei 206 comuni bresciani per 30 anni. Brescia, insieme a Como e Varese, sono al limite del tempo, con il rischio che, se la scadenza non verrà rispettata, la gestione sia affidata a una gara europea. Il Broletto, già messo in mora dalla Regione, ha organizzato quindi la nuova assemblea di tutti i sindaci: se verrà convocata entro il 30 settembre e si svolgerà ai primi di ottobre, i tempi saranno rispettati. Per l’approvazione, come ricorda il Corriere della Sera, serve la maggioranza dei voti che hanno peso differente in base alla popolazione rappresentata. La società – formata al 60 per cento dalle utilities pubbliche (Aob2, Garda Uno, Asvt e Vallecamonica Servizi) e al 40 per cento da una società privata, A2A ciclo idrico – dovrebbe essere misto tra pubblico e privato e potrà chiedere alla Banca europea (Bei) e alla Cassa depositi prestiti i fondi per risistemare l’infrastuttura. Sono necessari infatti, secondo le stime, 850 milioni di euro.
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