Di Gb Merigo – Il nuovo presidente di Bresciatourism è l’attuale presidente della Cna Bresciana e amministratrice di Ergopulizie, Eleonora Rigotti; mentre l’amministratore delegato è Valentino Righetti titolare dell’Agenzia immobiliare Sant’Angela e assessore del Comune di Desenzano con delega per Sviluppo economico (Bilancio – Tributi – Turismo Sport – Attività Produttive).

Personalmente, da oltre quarant’anni mi occupo di Turismo outgoing e incoming a Brescia e provincia e su tutto il territorio nazionale e questa mia non vuole essere un’esaltazione del patrimonio di conoscenze e competenze che ho costruito ed implementato in questi 40 anni di turismo, anche se vorrei menzionare che sono stato membro della Giunta Nazionale Turismo di Confindustria, che sono stato cofondatore di un network di agenzie viaggi che oggi conta 1.540 agenzie su tutto il territorio nazionale con partecipazione societaria dei due più grandi tour operator italiani ed europei ed ho aperto la mia prima agenzia di viaggi a Brescia nel 1974 e mi occupo di turismo incoming con una società bresciana che vanta contatti con oltre 80.000 agenzie viaggi e tour operator in tutto il mondo. Comunque il mio Cv è consultabile su LinkedIn a dimostrazione di quanto una vita di impegno e di passione per il turismo outgoing ed incoming abbia consentito a me ed alle mie aziende di raggiungere un livello di stima ed interesse molto elevati nel settore del turismo locale e nazionale.

Per contro è veramente imbarazzante scoprire, ancora una volta, che ai vertici di una società che dovrebbe sviluppare turismo incoming, quindi promuovere l’interesse turistico e culturale della città e della provincia di Brescia nel mondo, vi siano persone che, a quanto mi risulta, non hanno competenze dirette nella gestione dei flussi turistici in entrata o in uscita dall’Italia! E mi riferisco naturalmente all’Ad e al presidente di Bresciatourism, società partecipata da 21 realtà di categoria e della Pubblica Amministrazione.

Ci tengo a far presente che questo “sfogo” non è per nulla personale e non esprime il mio desiderio di occupare una delle due cariche sopraccitate; di fatto mi sento di rappresentare il dissenso di tanti agenti di viaggio, tour operators, noleggiatori di pullman, albergatori ed altri attori del turismo bresciano che da sempre odo lamentarsi nei “corridoi” o “dietro le quinte” di questa anomalia di gestione e nessuno prima di me ha avuto il coraggio di parlarne ma tanti, da tempo, lamentano la strana situazione tutta bresciana che vede ai vertici di una società a partecipazione pubblica (con un bilancio 2014 che evidenzia una disponibilità di denaro pubblico di circa 1.700.000 euro) e che si dovrebbe occupare in primis di marketing turistico e turismo incoming verso Brescia e provincia, delle persone che non hanno competenze specifiche a riguardo.

Eppure a Brescia e provincia ci sono, e ci sono state, agenzie viaggi e tour operator fra i più conosciuti e stimati a livello nazionale, vere e proprie eccellenze del turismo outgoing e incoming; Brescia ha visto nascere alcuni fra i più importanti network di agenzie viaggi a livello nazionale (Turbo, G40, Bravonet/Geo Spa, One Travel Network, ecc.); nella nostra provincia esistono tour operator e agenzie viaggi che si occupano da un lustro almeno di incoming e di flussi turistici verso i nostri laghi, le nostre montagne e la nostra bella Brescia.

Eppure, nonostante tutte queste competenze e questi altissimi profili professionali, trovo sconvolgente che, specie nelle ultime due “tornate”, i presidenti siano stati prima il titolare di un noto negozio di abbigliamento del centro cittadino (ed anche presidente Confcommercio di Brescia) ed ora la titolare di un’azienda che si occupa di pulizie civili ed industraili (ed anche Presidente CNA di Brescia).

Mi scusi, Sig. Direttore, profili professionali come questi, secondo Lei, che competenze possono avere nell’ambito del turismo incoming, che conoscenze possono avere di marketing-strategic incoming analysis, con lo studio quotidiano dei vari fenomeni turistici di spostamento dei bisogni e dei vari modelli di turismo, dello studio approfondito di quelli che sono gli sviluppi di turismo incoming di altri Paesi europei e nel mondo, per non parlare del problema del cumulo degli incarichi pubblici dato che i vertici di Bresciatourism occupano già altre cariche pubbliche mentre ritengo che la politica turistica di una città e una provincia così importante come la nostra necessiti di avere dei manager impegnati a tempo pieno in una tale attività !

Ma perché succede tutto questo a Brescia, perché ogni volta ci deve essere una Gabanelli (Report) che si scomoda andando a cercare situazioni istituzionali che forse mettono “dubbi” di opportunità nelle gestioni a partecipazione pubblica?

Certo che è facile dare una risposta a questa mia domanda: questa è l’Italia (o Italietta) della politica di “occupazione delle poltrone” che non sceglie le figure manageriali locali basandosi sulla meritocrazia ovvero sulle competenze e conoscenze strategiche locali, ma segue esclusivamente una logica, che creerebbe scalpore in Paesi europei molto più “maturi” dell’Italia nella gestione della cosa pubblica.

Certo qualcuno mi farà notare che all’’interno di Bresciatourism ci sono anche rappresentanti di agenzie di viaggi, gestori di navigazione laghi, rappresentanti alberghi, ecc. ma la logica è proprio quella solita “all’ italiana” : certo che ci siete anche voi, ma poi le decisioni vengono prese dal Consiglio, la Presidenza e l’ amministratore delegato !

Insomma la logica dell’esistenza di Bresciatourism è che, chi tira le fila debbano essere le associazioni di categoria che hanno più rappresentatività e allora scatta certamente un ragionamento che è questo: se all’interno di Bresciatourism ci fossero associazioni di netturbini o minatori o pescatori o altro con migliaia di tesserati (categorie che naturalmente hanno il mio massimo rispetto) siamo proprio sicuri che la presidenza, o il ruolo di amministratore delegato, dovrebbe andare a una di queste associazioni, solo perché ognuna di queste associazioni deve essere “politicamente accontentata” dando una poltrona politica e non un ruolo strategico-imprenditoriale ?

Immagino già le conseguenze che avrà questo mio sfogo, ma signor Direttore, mi piacerebbe vedere un’Italia per i miei figli (15-20-25 anni), fatta anche di politiche economiche che, come tanti paesi occidentali, sceglie ruoli in base alle competenze e alle conoscenze e non seguendo la logica di spartizione “poltrone” che debba accontentare i vertici.

G.B. Merigo

operatore di turismo outgoing e incoming

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Redazione BsNews.it

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