di Flavio Pasotti – Che Bellezza! Forse non si sentirà più parlare del Sistema Brescia! Perché non è vero che se ci si mette tutti d’accordo le cose vanno bene: quando ci si mette tutti d’accordo serve qualcuno che paga la cena per tutti e normalmente siamo noi cittadini. Un esempio? Dalle fiere agli aeroporti ai cassonetti si è fatto sistema ed è stato un inenarrabile e costoso disastro. Che pagheremo. Quindi ben venga il dissenso, il dibattito anche feroce: ha il pregio di uscire dalle stanze e finire in piazza, che almeno ci si capisce. Sta capitando? Sì. Da uno dei giornali nelle scorse settimane è partita una bordata, anzi due (pagine), finanziariamente ispirate recanti la accusa di “provincialismo” a quel pezzo di Brescia che, sapendo fare di conto, aveva rispedito al mittente un “progetto di sistema” che non stava in piedi neanche con la fantascienza (e magari lo fosse stata… si sarebbero venduti i biglietti).

Poi, disorientato, da qualche altro carattere piombato parte l’appello per rifare Gli Stati Generali, cioè la Summa Thelogica delle cose su cui ci si mette d’accordo, il rito catartico del deserto intellettuale: qualcuno ce l’avrà una idea, no? E io mi domando: cavolo, finito il papocchio, problemi a capire chi comanda? No, perché lo so che poi si pagano i conticini quando si prende parte per convinzione e non per convenienza e in un paese consociativo e di capitalismo di relazione è più educato stare tutti insieme appassionatamente, senza dover prendere ne arte ne parte: gli Stati Generali vanno benissimo ma, per carità Signor mio, non vorremo anche il Terzo Stato! No, molto meglio un sano dibattito. Molto meglio che si discuta del futuro di A2A tra una visione datata, i cui padri sembrano le Vedove Inconsolabili delle antiche parcelle, e un piano industriale che vede la città come un tesoro e non una vacca da mungere o un luogo da occupare con propri o in conto terzi interessi.

Meglio ragionare di Alta Velocità accettando che a progetti ambiziosi ma malamente declinati è preferibile l’ordinaria gestione ma ben fatta e meno intrusiva. E ancora, dopo tante unioni bancarie che invece che forza hanno fatto debolezza è bene fare pulizia in casa, pensando che le azioni valgono se hanno mercato, se hanno un portatore che ne ricava utili ma giudica anche la gestione. Insomma, il Sistema Brescia era un affare di pochi ben travestito da interesse generale, vediamo di metterli in concorrenza questi interessi, si sa mai che il mercato funzioni. E’ l’inizio che scuote (un pochino l’albero), qualche persona cambia, non tutte saranno all’altezza e quasi nessuno avrà la virtú di Lancillotto ma un po’ di aria nuova serve: il Sistema Brescia va in pensione e i suoi officianti abbiano il beneficio di un foglio di via, senza imputare loro le responsabilità; atto generoso ma da non sfrugugliare troppo, si potrebbe anche cambiare idea . 

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Redazione BsNews.it

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