Quando i carabinieri lo hanno fermato, il 28enne albanese aveva addosso "solo” 15 grammi di cocaina, ma è bastato perquisire la sua abitazione per trovare nascosti nel cesto della roba sporca 2mila euro in contanti e diverse sostanze da taglio. Peccato che mentre i carabinieri effettuavano la perquisizione il telefono cellulare dello spacciatore non abbia mai messo di squillare. A cercare di chiamarlo i suoi tanti clienti, innervositi dalle mancate risposte.
Secondo i carabinieri l’albanese, già con diversi precedenti di polizia alle spalle, svolgeva la sua attività illecita con molta discrezione, stando attento a muoversi il meno possibile e ha parlare solo per pochi secondi al telefono. Telefono che però il giorno della perquisizione non ha mai smesso di suonare. L’uomo è stato arrestato e condannato a dieci mesi di reclusione, con pena sospesa.
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