Con coraggio prima difese la sua amica, poi fornì un identikit degli aggressori, quello che assieme alle immagini delle videocamere di sorveglianza è servito per dare un nome ai componenti di quella che è una vera e propria gang giovanile. Dopo giorni di indagini e pedinamenti i carabinieri di Brescia hanno identificato i cinque ragazzi dell’aggressione al parco Castelli dello scorso 5 maggio.
Il fascicolo è già stato depositato in Procura, in attesa che i magistrati si esprimano circa la necessità o meno di misure cautelari per i cinque componenti della gang. Solo uno il maggiorenne, un 18enne originario del Marocco, gli altri sono un 17enne italiano, un 17enne del Burkina Faso e altri minorenni nordafricani.
Fin dal giorno dell’aggressione emerse che la vittima (leggi la notizia), 19enne frequentante il Cfp Canossa, con un atto di coraggio permise alla compagna di classe di mettersi in salvo affrontanto i cinque violenti. Il risultato fu la rapina del telefono e del portafoglio, e il pestaggio selvaggio. Il fermo dei responsabili non servirà a cancellare le ferite, ma se non altro sarà resa giustizia alla vittima e al suo gesto eroico.
(red.)
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