Pur non essendo mai stata la sua fidanzata aveva sviluppato una gelosia incontrollata nei confronti di un funzionario. Questo il motivo per il quale una dipendente del Comune di Borno ha letteralmente reso impossibile la vita di una presunta rivale in amore. Si è concluso con una condanna ad 8 mesi di carcere, con la pena sospesa, e il pagamento di un risarcimento da 7mila euro il processo a carico dell’innamorata respinta.
La donna, che tra l’altro è sposata, ha messo in campo tutte le tipologie di stalkeraggio nei confronti della rivale: telefonate minatorie, sms, mail, lettere cartacee e persino pedinamenti. Il guaio per lei è stato quello di avere utilizzato anche il computer dell’ufficio comunale dove lavorava per mettere in atto i suoi intenti: gli inquirenti l’hanno fatto prelevare e controllare da un tecnico informatico che vi ha trovato le prove.
(red.)
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