Categories: Cronaca

Non lavora e si cura gratis: il sindaco di Trenzano nega residenza a invalida marocchina

Terzo caso per il cosiddetto sindaco sceriffo di Trenzano che scatena polemica. Dopo i due episodi del trentenne e dell’ottantenne marocchino che, non sapendo leggere il giuramento alla costituzione in italiano, hanno visto la loro richiesta di cittadinanza negata (al primo poi è stata data tre mesi dopo), questa volta è una cittadina marocchina invalida a non essere passata per il certificato di residenza. "Sottolineo come, nonostante la sig.ra Rachida non sia oggi in Italia per lavorare, vista la sua sopraggiunta ed irreversibile inabilità al lavoro, gli italiani continuino a garantire l’istruzione gratuita per suo figlio e a sostenere le costose cure per lei" ha scritto sulla sua pagina facebook il sindaco Andrea Bianchi, rispendendo agli attivisti di Diritti per Tutti che lo hanno definito"amico di Forza Nuova".

"Rachida ha lavorato in una fabbrica fino a quando si è ammalata e non ha più potuto sostenere i turni di notte. Oggi si attendeva l’ufficiale giudiziario non si è presentato. Rachida e Ilyas restano in casa!" scrivono quelli di Diritti per tutti in una nota, ai quali Bianchi ha risposto: "Sulla mia amicizia con Forza Nuova dico che, pur non essendo motivo di offesa, preferirei essere riconosciuto come amico degli italiani per bene; certamente non sono amico di “Diritti per tutti”, né di “Magazzino 47". Il sindaco poi specifica che non è il Sindaco a concedere o a negare la residenza ad un cittadino, ma l’ufficio anagrafe che verifica i requisiti di legge.  E sulla donna sottolina: "La signora Rachida non è attualmente iscritta nel registro della popolazione residente del Comune di Trenzano poiché dopo essersi presentata in Comune tempo fa con un contratto di locazione falso non registrato, ha fatto richiesta di residenza solo in data 3 aprile 2015 e ad oggi ancora non ha prodotto alcuno dei documenti richiesti sopra riportati. Il giorno che li presenterà, verificato che siano autentici, verrà iscritta esattamente come è accaduto per tutti gli altri richiedenti. Non comprendo comunque il nesso tra la mancata residenza ed il mancato pagamento per 3 anni (se non ho capito male) del canone d’affitto che la signora concordò con il proprietario".

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Redazione BsNews.it

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