61 uffici soppressi e 121 con orario ridotto ed apertura a giorni alterni. Il prezzo che deve pagare la nostra regione, e anche la nostra provincia (sono 16 gli uffici a rischio) in merito al piano di riorganizzazione di Poste Italiane è molto salato, ma negli ultimi giorni sembra che la trattativa tra Pirellone e vertici aziendali possa avere smosso un po’ le acque.
Stando a quanto riportato sulle colonne del quotidiano Bresciaoggi infatti dei 16 uffici da tagliare potrebbero esserse salvati almeno quattro, quelli di Magno a Gardone Valtrompia, di Provezze a Provaglio, di Cogno a Piancogno e di Castelletto a Leno.
Gli uffici per i quali sembra ormai prossima la chiusura sono invece quelli di Botticino Mattina, Mazzano, Brozzo di Marcheno e Cogozzo di Villa Carcina. Quelli che subiranno un taglio negli orari di apertura invece sono quelli di San Martino della Battaglia a Desenzano, San Pancrazio di Palazzolo, Ponte Caffaro, Incudine, Ono San Pietro, Maderno, Prestine e Valvestino.
Originariamente la riorganizzazione sarebbe dovuta essere effettiva a partire dal 13 aprile, ma i tempi si sono allungati grazie all’intervento di amministratori e sindacati.
(red.)
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