"Non è vero niente, è una notizia che non ha fondamento, quella delle mie dimissioni. Non voglio dipingere un quadro idilliaco, ma non ho alcuna intenzione di dimettermi". Con queste parole, in una conferenza stampa convocata in tutta fretta in Santa Giulia, alla presenza di sindaco e vicesindaco, il presidente della Fondazione Brescia Musei Massimo Minini smentisce in prima persone le voci (riportate qui) che lo vorrebbero in rotta di collisione con il direttore Luigi Di Corato.
A dir la verità qualcosa dev’esserci stato, ed è lo stesso Minini in qualche modo a confermarlo ammettendo "il quadro non idilliaco", ma ciò non porterà alle dimissioni del presidente che anzi sfrutta l’occasione della conferenza stampa per rispondere, da politico, alle minoranze – soprattutto Adriano Paroli – che da alcuni mesi stanno mettendo in discussione la ipotizzata durata ventennale della convenzione tra Comune e Fondazione: "Sì, sarà di venti anni. Io lo avrei voluto anche più lungo. Abbiamo a che fare con la storia, e lo dico senza retorica: i contratti e gli impegni in questo campo hanno bisogno di tempi lunghi. Il controllo del Comune su Brescia Musei c’è comunque, perchè noi siamo la sua emanazione, il braccio armato. E poi la Fondazione non è Minini o Di Corato, è un’istituzione della città, che va oltre gli uomini che ne fanno parte. Che se restano, è solo per quello che hanno fatto per la fondazione e la città". (Red.)
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