Mai così tanti auditori hanno affollato la seduta di una commissione. Oltre ai membri nominati da maggioranza e opposizione, erano una ventina gli altri consiglieri comunali presenti alla seduta della Commissione convocata per discutere del nuovo sistema di raccolta rifiuti che la Giunta introdurrà in città nel corso dell’anno. Critiche pesanti sono giunte dalle minoranze, ma elementi di forte perplessità sono stati manifestati anche da consiglieri delle fila della maggioranza, soprattutto in merito alla superficialità dello studio economico comparativo presentato da Aprica. 

Proprio su questo punto è stato il consigliere di "Brescia con Passione" Fabrizio Benzoni a sollecitare i propri alleati: «Manca un progetto dettagliato, un’analisi dei costi, non sono presenti neanche nel documento più completo che siamo riusciti ad avere, perché i colleghi di Sel e M5S hanno fatto accesso agli atti. Non siamo in grado di capire sulle spese di ogni famiglia quanto inciderà. Servono dati analitici e scientifici, e la comparazione con altre esperienze assimilabili al caso bresciano. Non ci sono una previsione dei ricavi da riciclo, dati sulla purezza delle frazioni raccolte, non è chiaro se verrà utilizzata la calotta o dispositivo a badge. Insomma, vengono presentati solo i dati aggregati senza articolarli».

Sulla stessa lunghezza d’onda Francesca Parmigiani, consigliere di "Al lavoro con Brescia" e la capogruppo Donatella Albini. Nini Ferrari di "X Brescia" e Francesco Onofri di "Piattaforma Civica" hanno evidenziato le difficoltà all’interno della maggioranza, non perfettamente unità sulla partita, mentre Laura Gamba del "Movimento 5 Stelle" punta il dito sui costi da sostenere per la Loggia e ancora sulla poca chiarezza dello studio di Aprica, eil capogruppo della Lega Nicola Gallizioli invece appoggia la decisione della maggioranza.

E’ il sindaco a chiudere la la seduta, aggiornata a martedì; le sue parole sono riportate su Bresciaoggi: «A seconda di numerose variabili in altre città diversi metodi hanno dato risultati differenti. Noi abbiamo fatto una proposta, che si basa sulla necessità di un’inversione culturale e di abbattere il peso tariffario. Certo, non può essere stravolta e i tempi non possono essere infiniti. La delibera deve passare entro la prima metà di marzo in aula, va messo in moto un processo che ha tempi lunghi».
(Red.)

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Redazione BsNews.it

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