Una volta usati sui campi i pesticidi rilasciano i loro effetti, purtroppo nocivi, finendo in fiumi, fossi e acque di falda. A dichiararlo l’Ispra, che ha elaborato i dati Arpa del 2012, dai quali emerge che tali veleni sono stati trovati in abbondanza nei fossi (nel 76% dei campioni) e nelle acque sotterranee (30% dei casi). Guardando al bresciano, come riporta il Corsera, l’Arpa ha trovato inquinanti nei fossi e nei fiumi di Castenedolo (Naviglio Grande), Flero (Vaso Fiume), Cazzago San Martino (seriola Castrina) ma anche a Pozzolengo, Rudiano, Castrezzato (Baioncello). Metalli pesanti, come mercurio e tetracloroetilene, sono stati invece trovati nelle acque delle Valli, in particolare a Bovegno, Marcheno (Lembrio), Villa Carcina (Gombiera), Sarezzo, Bovezzo. Le acque sotterranee con più casi di inquinamento sarebbero quelle di Adro, Brescia, Calvisano, Gardone Valtrompia, Pisogne.
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