Franciacorta in bianco lancia il formaggio come antipasto
Record di presenze per Franciacorta in Bianco, che nei tre giorni di apertura ha accolto 8mila visitatori: una crescita del 10% rispetto allo scorso anno. – Grande soddisfazione – spiegano gli organizzatori – per le vendite dei produttori ospiti che, in molti casi, alle 18 di domenica 12, avevano terminato il prodotto-.
Sabato 11 a Franciacorta in Bianco è stata anche l’occasione per una provocazione lanciata dal palco dall’affinatore Carlo Fiori “Guffanti” di Arona (e subito accolta dal presidente del Consorzio di Tutela Grana Padano Nicola Cesare Baldrighi): il formaggio non va messo in fondo al pasto ma all’inizio. -I Medici – ha spiegato Guffanti – usavano aprire i loro banchetti con alcuni caci selezionati come per “aprire” lo stomaco al pranzo-.
Mentre domenica 12 c’è stato spazio per la commovente testimonianza di Gianni Rigoni Stern che ha portato le immagini della sua transumanza della pace nella ex Jugoslavia e ha già annunciato la presenza per il prossimo anno con un convegno dedicato alle malghe. Il tardo pomeriggio di domenica ha inoltre visto un’affluenza record all’incontro dedicato al progetto ÀMATI, volersi bene attraverso il cibo e al valore nutrizionale del formaggio. -Non è questione di formaggio sì, formaggio no – ha spiegato il nutrizionista Silvio Spinelli – ma di quale formaggio: ovvero la lavorazione, la stagionatura e le erbe con cui sono state alimentate le bovine-. – La risposta positiva del pubblico, ma anche degli espositori – dice Paolo Massobrio, che ha curato il palinsesto degli eventi – è una riflessione importante per la prossima edizione che cadrà dentro il periodo dell’Expo. Franciacorta in Bianco si svolge infatti in un periodo ideale per degustare i formaggi frutto della transumanza e dei pascoli estivi. In questa stagione la qualità è al massimo.- Tutti ingredienti per farne un appuntamento di caratura nazionale e di grande appeal.