Una lunga trattativa per arrivare all’accordo con la Loggia per non aumentare il carico di rifiuti da bruciare, e anzi diminuirlo con il progressivo aumento della raccolta differenziata. Inoltre l’approvazione di una pianificazione condivisa tra Comune, Provincia e Regione per determinare la provenienza dei rifiuti e non accettare quelli provenienti da altre regioni. Tutto vanificato? E’ il rischio, concreto, che si corre con l’approvazione del Decreto Sblocca-Italia, in particolare con l’articolo 35 che parla di "Misure urgenti per l’individuazione e la realizzazione di impianti di recupero di energia, dai rifiuti urbani e speciali, costituenti infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale". Cosa potrebbe voler dire? In poche parole che ogni impianto come quello di Brescia deve funzionare a pieno regime, a saturazione del carico termico, e quindi accettare rifiuti da tutta Italia.
L’assessore regionale all’Ambiente, Claudia Maria Terzi, in una dichiarazione riportata stamane sul quotidiano Bresciaoggi si dice pronta a dare battaglia per opporsi alla prospettiva derivante dal Decreto: «Su Brescia l’obbligo di autorizzare per le Regioni la massima capacità di smaltimento vuol dire un aumento del 30 per cento di rifiuti bruciati, senza sapere da dove arrivano e senza controlli. Siamo costretti ad autorizzare l’utilizzo degli impianti al massimo della capacità, e se non lo facciamo, sta scritto nel decreto, il governo eserciterà il potere sostitutivo. Sono allibita. È il quarto tentativo di proporci la rete nazionale degli inceneritori. Ci hanno provato con una proposta di legge che si è persa nei meandri delle commissioni, con i decreti legge 90 e 91 e alla fine con lo sblocca Italia ce l’hanno fatta. Alla fine la sinistra rifila alla Regione un provvedimento che non ha giustificazione, se non quella di fare un piacere a qualche società pubblica». Se fosse necessario l’assessore è pronta a presentare ricorso ufficiale alla Consulta: «La Regione non si attiverà per seguire le indicazioni del governo. Se ha voglia, Renzi venga e dica ai cittadini lombardi che autorizza lui lo smaltimento dei rifiuti da Napoli e da Roma nei loro impianti.»
(a.c.)
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