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Insulti razzisti a Enock, fratello di Mario Balotelli, durante Darfo-Vallecamonica

Stava per seguire il fratello in Inghilterra, accasandosi con una squadra dei campionati minori inglesi, ma alla fine ha deciso di rimanere al Vallecamonica, cercando di ripagare la fiducia di chi già l’anno scorso ha creduto in lui. Chissà se, a distanza di solo due settimane, per colpa dell’ennesimo episodio di razzismo, si è pentito della scelta fatta. Stiamo parlando di Enock Barwuah, 21enne fratello di sangue del più famoso Mario Balotelli, che recentemente si è trasferito dal Milan al Liverpool.

Enock, attaccante in forza al Vallecamonica, ieri ha giocato in trasferta sul campo del Darfo, storico rivale della sua squadra. Alcuni "tifosi" dei padroni di casa non hanno perso occasione, purtroppo, di insultare durante tutta la partita il giocatore la cui unica colpa era quella di avere la pelle nera. Già all’arrivo della squadra ospite sono iniziati gli insulti, poi prosueguiti durante il riscaldamento e ancora durante tutta la partita. Il direttore di gara, come racconta il quotidiano Bresciaoggi in edicola stamane, dove è riportata la notizia, non avrebbe fatto una piega, nonostante i cori siano stati più che eloquenti, e ripetuti a lungo. Così tocca al giocatore, a fine gara, lamentarsi per il trattamento ricevuto: «Non capisco come mai ce l’avessero tanto con me, io a loro non ho fatto proprio nulla. Ci sono rimasto male, non pensavo di meritarmi questa dose di insulti. Ho pensato solo a giocare la mia partita, per i miei compagni e la mia squadra. Sapevo sarebbe stata una gara difficile, mi era stato detto che tra noi e il Darfo c’era rivalità, ma questa va al di fuori di tutto». 

Il giocatore prosegue, con amarezza, il racconto del trattamento subito, sempre sulle colonne di Bresciaoggi: «Non è bello sentirsi dare del “negro di merda” mentre si gioca a calcio e senza un motivo. Sono insulti che reputo inconcepibili e che in quanto tali ignoro. Non ripenso mai a chi mi dice certe cose perché questa gente non merita nemmeno un secondo del mio tempo. Ma volete sapere qual è la cosa buffa? Quelli che mi insultano me li ritrovo a stringermi la mano e a chiedermi di mio fratello Mario».
(a.c.)

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Redazione BsNews.it

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