Quello del direttore generale dell’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa), Luca Pani, sulla Stampa è un j’accuse diretto agli ideatori di Stamina, ritenuti responsabili di “avere di fatto impedito l’infusione a Noemi”. “Il sequestro era un atto dovuto da parte della procura. Non si possono condurre accertamenti e analisi da sperimentazione clinica-fase uno nascondendoli dietro la copertura della terapia di infusione – tuona Pani sulle pagine del quotidiano torinese – Non una terapia, ma un trattamento segreto, illegale per le norme italiane, europee e internazionali. La lettera del direttore generale degli Spedali Civili di Brescia Belleri parlava infatti di una serie di accertamenti e analisi di tipo sperimentale”.
Ieri il direttore dell’Aifa ha inviato una diffida agli Spedali Civili di Brescia perché non si realizzi il “protocollo di valutazione pre e post-trattamento” su Noemi Sciarretta. “Non ci si può arrogare il diritto di fare sperimentazione clinica al di fuori della legge – afferma Pani – Se avessero rispettato le decisioni del giudice del lavoro, che non c’entra nulla con gli aspetti penali in cui gli ideatori di Stamina sono coinvolti, il sequestro non ci sarebbe stato. Invece hanno tentato di forzare il tipo di reato per cui sono stati rinviati a giudizio”. Poi un’ultimo richiamo, questa volta di carattere morale: “Sarebbe forse il caso che si prendessero delle responsabilità anche nei confronti dei genitori di questi bambini e iniziassero a dire come stanno le cose”.
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