Fiume Oglio, Beccalossi: “Pronto progetto preliminare”
La Comunità montana della Valle Camonica ha consegnato alla Direzione Territorio di Regione Lombardia e ai Comuni di Sonico e Malonno il progetto preliminare riguardante interventi importanti e molto attesi nella zona della confluenza tra il fiume Oglio e la Val Rabbia, in provincia di Brescia". Lo afferma Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo.
Il progetto per il ‘ripristino delle sezioni idrauliche e la regimazione del fiume Oglio conseguente ai fenomeni di trasporto solido nel Comune di Sonico’, finanziato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore Beccalossi, per 3,4 milioni di euro, "ha compiuto un importante e decisivo passo avanti e, in linea di massima, tra la fine della prossima primavera e l’inizio dell’estate dovrebbero essere aperti i cantieri".
Come da convenzione, l’iter procedurale prevede ora la consegna del progetto definitivo entro fine ottobre e l’appalto dei lavori entro febbraio 2015.
"Gli interventi – spiega Viviana Beccalossi – prevedono risezionamenti e ricostruzione dell’alveo del fiume, con asportazione di circa 400.000 mc di materiali, parte dei quali saranno utilizzati per la realizzazione di nuovi argini e scogliere rinverdite a protezione dell’abitato, della strada statale, degli insediamenti industriali di Sonico e Malonno".
"Il materiale in esubero – prosegue l’assessore – sarà ricollocato lungo la piana tra Sonico e Malonno, a fianco delle sponde, e sarà opportunamente rinverdito anche al fine di riqualificare dal punto di vista ambientale tutto l’ambito fluviale. Ciò si inserisce nel progetto di costruzione e riqualificazione del corridoio ecologico del fiume Oglio da Edolo al Lago d’Iseo".
"Anche la recentissima esondazione del torrente Re – sottolinea l’assessore – conferma come questa zona, per sua natura, sia particolarmente vulnerabile. Da parte nostra, come Regione Lombardia, l’attenzione è massima".
"Oltre ai progetti già avviati – spiega ancora Viviana Beccalossi -, stiamo continuando a pressare il Governo Renzi, per fare in modo che le nostre richieste, in materia di difesa del suolo, vengano accolte e quindi finanziate. Sono già passati otto mesi da quando abbiamo inviato richieste di fondi a Roma ma, fino a oggi, le uniche risorse messe in campo sono quelle che, sempre più faticosamente, riusciamo a reperire dal Bilancio regionale".
"L’ho detto in passato e lo ribadisco oggi – conclude -: non esiste un solo motivo per cui l’80 per cento dei soldi statali, frutto delle tasse pagate da tutti i contribuenti italiani, su questa tematica sia destinato al Sud e solo il 20 per cento al Centro-Nord".