Con il picchetto di questa mattina si chiude il ciclo di mobilitazioni e di azioni di lotta contro gli sfratti e per il diritto alla casa prima della pausa di agosto: “per circa 20 giorni infatti gli ufficiali giudiziari non si presenteranno più nelle abitazioni delle famiglia vittime della morosità incolpevole per sbatterle in strada – annuncia l’associazione Diritti per Tutti -. Il bilancio di questo nuovo anno di iniziative è sicuramente positivo: dall’agosto 2013 ad oggi l’Associazione Diritti per tutti ha messo in campo 168 azioni, picchetti ma anche presidi e manifestazioni, oltre a occupazioni di stabili (casa dei rifugiati in via Marsala) di comuni (Mazzano e Borgosatollo) di aziende erogatrici di servizi contro i distacchi di acqua-luce-gas (A2A e Aob2 del gruppo Cogeme), dell’anagrafe del comune di Brescia per il diritto alla residenza. Praticamente, escludendo i giorni di agosto in cui viene sospesa l’attività degli ufficiali giudiziari, c’è stata nel bresciano un’azione di lotta giorno sì e giorno no. In alcune giornate gli attivisti dei gruppi territoriali che si sono creati oltre che in città anche nelle tre valli, in Franciacorta e nella Bassa sia occidentale che orientale, sono riusciti ad effettuare anche 6 picchetti antisfratto contemporaneamente come nelle settimane della sollevazione per la casa ed il reddito dell’autunno scorso”.

“Nessuna famiglia dell’Associazione è finita in strada ma tutte hanno ottenuto o lunghi rinvii o passaggi da casa a casa e assegnazioni di appartamenti ALER; decine di situazioni si sono risolte anche con la trattativa in Prefettura. Durante agosto l’Associazione ha organizzato un’assemblea con le realtà dei movimenti di lotta per la casa della Lombardia e di altre città italiane alla festa di Radio onda d’urto: si terrà alle ore 20 il 19 agosto e servirà per coordinare nuove campagne di lotta e riorganizzarci per settembre – e annunciano – Intanto questa mattina è stato bloccato uno sfratto in via Battaglie 9, nel cuore del Carmine a Brescia. La famiglia di origine egizian- padre in cassa integrazione, madre incinta di 8 mesi e due bambine di 2 e 4 anni – resta in casa. L’immobiliare proprietaria dell’appartamento, arrivata col fabbro, ha dovuto fare marcia indietro. L’esecuzione è stata rinviata al 20 ottobre.

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Redazione BsNews.it

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