Il cammino dell’An Brescia nella fase preliminare di Champions League, si chiude con un incontro il cui risultato non conta nulla: sabato (questa sera), alle 20, nella piscina dello Sport center Banjica di Belgrado, la formazione di Sandro Bovo sarà ospite del Partizan per l’ultimo turno della fase a gironi del massimo torneo continentale, e, per entrambe le contendenti, il punteggio finale sarà ininfluente perché i due team sono già qualificati alla Final six di Barcellona (in programma a fine mese).
Infatti, l’An, battendo, a fine marzo, il Galatasaray a Istanbul, si è guadagnata matematicamente la seconda posizione utile per accedere alle finali, mentre i bianconeri belgradesi sono al terzo posto (l’ultimo disponibile), a distanza di sicurezza dalla quarta in classifica (lo Spandau Berlino) e staccati di sei punti dalle calotte bresciane. Dunque, l’eccellente percorso effettuato dall’An sulla scena internazionale (due sole sconfitte ad opera della prima classificata, Radnicki Kragujevac), ha portato la storica (tanto per la società in sé, quanto per lo sport bresciano a livello di club) qualificazione tra le migliori sei d’Europa, e l’importante traguardo è stato raggiunto con considerevole anticipo. In ogni caso, anche se, una volta tanto, non c’è alcuna pressione riguardo al risultato, Presciutti e compagni hanno tutte le intenzioni di esprimersi al meglio: per il fatto di trovarsi davanti a una delle squadre più blasonate in assoluto (insieme al Mladost Zagabria e alla Pro Recco, il Partizan detiene il maggior numero di successi – 7 – in Champions), e poi per utilizzare il prestigioso appuntamento come tappa dell’itinerario di crescita.
«Arriviamo all’ultima giornata di coppa – dice Sandro Bovo, coach dell’An – con la finale scudetto già conquistata: era molto importante ritrovarsi in questa situazione, e sono molto contento, e sollevato, per esserci riusciti. Quando, a inizio anno, ho verificato gli incroci di date tra campionato e Champions, ho pensato che venire a Belgrado a questo punto della stagione, avrebbe potuto essere un passaggio molto critico. Invece, bene così, abbiamo evitato questo rischio; comunque, sono dell’idea che la sequenza dei play-off non dovrebbe prevedere interruzioni. Con queste condizioni, che, ad ogni buon conto, ci siamo creati da noi, la partita di domani è di alto livello e ci servirà per fare un passo in avanti; anche se non ci sono motivazioni per il risultato, giocare in casa del Partizan, ha sempre un grande fascino e faremo di tutto perché l’impegno ci aiuti a migliorare».
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